Lucca, telefonata trappola a nome della polizia: i truffatori intascano diecimila euro
Sul display compare il vero numero delle forze dell’ordine, ma è un raggiro
LUCCA. Un colpo riuscito e uno fallito. A fare le spese di una nuova forma di truffa telefonica è un cittadino che ha perso 10mila euro solo per aver creduto che dall’altro capo del telefono ci fosse un rappresentante delle forze dell’ordine che, per il suo bene, lo invitava a fornire gli estremi del conto corrente messo a rischio da una fantomatica truffa. Il raggiro vero si stava consumando durante la conversazione,
Dopo la segnalazione di due episodi in città, la questura invita i cittadini a prestare attenzione alle truffe organizzate da chi si presenta come poliziotto chiedendo denaro, bonifici o transazioni utilizzando numeri di telefono che corrispondono a quelli degli della polizia.
Il raggiro è attuato attraverso il software “Caller ID Spoofing” con cui l’utenza telefonica viene alterata e al destinatario della chiamata compare effettivamente il numero telefonico della polizia inducendolo in errore.
Gli autori, spacciandosi per forze dell’ordine o come polizia postale, riferiscono alle vittime che stanno facendo delle indagini sulla loro banca e che è in atto un attacco informatico. Quindi sarebbe necessario, «al fine di salvaguardare le somme depositate, spostarle dal conto corrente dell’intestatario, su un altro conto corrente» che viene fornito dai truffatori. Se uno ci crede e completa il passaggio di denaro, la truffa è compiuta. Un bersaglio non c’è cascato e il raggiro è sfumato.
Il questore Edgardo Giobbi informa tutti i cittadini che «la polizia e le altre forze dell’ordine non chiedono mai denaro a nessuno e per nessun motivo. In caso di richieste come quella indicata è necessario evitare di fornire dati personali o bancari relativi a numeri di conto corrente, carte di credito o codici di sicurezza e non assecondare le richieste di movimentazione di danaro». Il consiglio è di chiamare subito il numero emergenza 112 per segnalare la telefonata ricevuta dietro la quale si nasconde un tentativo di truffa.
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