Matraia, ecco come cambierà volto l'ex "Casa del fascio"
Spazio pubblico per incontri e punto turistico: servono 750mila euro
MATRAIA. Il progetto è ambizioso e punta a creare un centro di aggregazione nella zona nord del Capannorese. Un recupero materiale di un fondo che non se la passa benissimo a livello strutturale la cui futura destinazione andrebbe oltre l’offerta gastronomica privata garantita al piano terra. Per cambiare volto alla “Ex Casa del fascio”, data 1936, in un passato lontano anche scuola elementare, il Comune ha approvato un progetto di spesa di 750mila euro, di cui 600mila reperibili con il bando della Regione per i “Comuni della Toscana diffusa”. Il resto arriverebbe da risorse proprie. Dal 1997 al piano terra dell’immobile è attivo il ristorante “Le Colonne”. L’attività resterà al suo posto. Intorno e al primo piano le novità maggiore del piano di recupero.
La missione del Comune è di restituire «uno spazio pubblico dove sarà possibile leggere, studiare e apprendere l’educazione civica ma anche ritrovarsi per fare dello sport e stare insieme».
I lavori di riqualificazione puntano alla rivitalizzazione della struttura. Al piano terra, in corrispondenza della corte interna, sarà realizzata una copertura in acciaio e vetro, in modo da creare una zona protetta, utilizzabile tutto l’anno, che diventerà il fulcro d’aggregazione dell’intero edificio.
Al piano primo, in un altro lotto di intervento, sarà ripristinata la grande terrazza Belvedere del progetto originario. Il nuovo centro dovrà infatti offrire servizi per coloro che si confrontano con il territorio con approccio di tipo turistico/sportivo, prevedendo a tale scopo funzioni di informazione, assistenza e ristoro per ciclisti e amanti del trekking che percorrono i numerosi sentieri della zona nord del territorio comunale.
«Avremo così un luogo, raggiungibile con il proprio mezzo per gli atleti “consolidati” o dove è possibile noleggiare una bici anche elettrica, dove si possono lasciare custodite le proprie cose personali durante il trekking o la gita in bici, trovando al rientro un ambiente accogliente che permetterà di cambiarsi, rilassarsi e ristorarsi continuando a godere del territorio circostante – si legge nella relazione tecnica – . Nell’ambito di altro lotto saranno sistemati e riorganizzati anche i locali al piano primo che l’amministrazione potrà eventualmente valutare di destinare ad alloggi per situazioni di emergenza abitativa».
L’immobile avrà pertanto una serie di funzioni che lo manterranno presente, attivo e vitale durante tutto l’anno; anche in questa visione si colloca la scelta di mantenere la presenza di attività legate tra loro quale quella del bar e del ristorante, «con la possibilità di integrarle all’interno di attività e laboratori finalizzati alla promozione di atteggiamenti sostenibili e solidali anche in ambito culinario. Ora servono 750mila euro. l
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