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L’episodio

Il babbo di Rugani salva un tennista infartuato: «Senza defibrillatore sarebbe morto»

di Gianni Parrini

	Il padre del calciatore e Rugani
Il padre del calciatore e Rugani

Il padre del calciatore e un’infermiera hanno rianimato l’uomo che si è sentito male durante la partita

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LUCCA. È successo tutto in pochi minuti. Domenica mattina (26 maggio), attorno alle 9,30, un signore di 77 anni, frequentatore abituale del Tennis Club al Ponte “DR24”, si è accasciato al suolo durante una partita, colto da arresto cardiaco. Ubaldo Rugani, istruttore di tennis e presidente del club, nonché padre del calciatore Daniele Rugani, ha subito compreso la gravità della situazione.

Il racconto

«Io e un’altra socia che di professione fa l’infermiera siamo intervenuti per soccorrerlo – racconta Ubaldo –. Lei si è occupata di tenergli la lingua fuori e la bocca aperta, mentre io ho preso il defibrillatore. Il dispositivo ha fatto al 100% il suo lavoro, dopodiché abbiamo continuato a praticare il massaggio cardiaco finché non è arrivata l’ambulanza del 118. Quando è stato preso in carico, il paziente era già vigile e aveva gli occhi aperti. È stato trasportato con Pegaso a Cisanello e per tutta la giornata sono rimasto in contatto con il personale dell’ospedale, in costante attesa di aggiornamenti. L’ultimo è di oggi: il signore sta molto meglio, addirittura ride e scherza. Sono felice per lui, è una persona che viene spesso, gioca in doppio con le stesse compagne ormai da diversi anni».

Ubaldo ricostruisce il contesto: «Erano da poco passate le 9, il clima era fresco e avevano iniziato a giocare da pochi minuti – racconta –. Credo che una cosa del genere potesse succedergli ovunque. La fortuna ha voluto che capitasse in una struttura dotata di defibrillatore. Lo hanno confermato anche i cardiologi: senza il dispositivo, difficilmente la situazione avrebbe avuto un esito positivo».

I defibrillatori sono fondamentali ma altrettanto importante è avere persone formate e capaci di gestire situazioni di questo genere, dove la tensione sale e il tempo scarseggia. Bisogna avere il sangue freddo e sapere dove mettere le mani. Bisogna, per dirla in breve, essere preparati: «Ho frequentato tre corsi per le manovre di primo soccorso con l’associazione Cecchini Cuore – prosegue Ubaldo –. Sono stati importanti. Ma ancor più rilevante, lo ripeto, è che le strutture sportive come la nostra o gli spazi pubblici siano dotati di defibrillatori». La Cecchini Cuore è una onlus di Pisa che da anni si occupa di organizzare, anche sul nostro territorio, corsi per le manovre salvavita e promuove la diffusione dei defibrillatori in scuole, palestre, centri sportivi e altri luoghi pubblici. Un’attività che in questi anni ha contribuito a salvare numerose vite.

Quanto accaduto domenica a Ponte a Moriano fa notizia anche perché vede protagonista Ubaldo Rugani, padre di Daniele Rugani, per anni calciatore della Juventus (dove probabilmente tornerà questa estate per disputare il mondiale per club), nell’ultima stagione impegnato in Olanda, con la prestigiosa maglia dell’Ajax. Il tennis club, che è stato aperto nell’aprile 2016, si chiama per l’appunto “DR24”, ovvero le iniziali del calciatore e il suo numero di maglia alla Juventus. Per una volta, però, è il padre Ubaldo a salire alla ribalta delle cronache e a rubare il proscenio al talentuoso figlio. Che, di certo, non se la prenderà. Anzi, avrà motivo di andarne fiero.

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