Lucchesia
Lucca, raggirato con le criptovalute: alla fine perde 49mila euro
Nei guai per truffa un ultrasessantenne residente a Lunata
LUCCA. Pensando di guadagnare soldi facili con le criptovalute apre un conto corrente su una banca di Malta. Inizialmente riceve dei bonifici come interessi e compensi legati all’investimento effettuato per acquistare moneta virtuale che lo spronano a fare ulteriori erogazioni fino a una somma vicina ai 60mila euro di cui poco meno di 10mila gli vengono restituite mentre per 49mila euro corrisposte e sparite è costretto a presentare una denuncia per truffa finita sul tavolo del sostituto procuratore Lucia Rugani. Il presunto autore del raggiro è una persona di 67 anni originaria della Sardegna e residente a Lunata. A denunciarlo un pensionato di quasi 70 anni che abita ad Anagni (Frosinone).
I fatti
Il 9 gennaio scorso il raggirato si rivolge alla questura di Frosinone per denunciare una truffa causata da una falsa piattaforma che prometteva rendimenti impossibili con la conseguenza di aver perso gran parte dei suoi risparmi. L’uomo, originario della Ciociaria, dopo aver visionato un sito on line relativo a investimenti di denaro in criptovaluta era stato contattato da un’utenza telefonica del Regno Unito la cui interlocutrice lo metteva in contatto con un’altra persona – anche lui attraverso un cellulare estero – al quale inviava i propri documenti d’identità per l’apertura di un conto corrente a Malta. Lì effettuava, a inizio dicembre 2024, un primo bonifico di 500 euro. Dopo qualche giorno il gestore delle cryptovalute gli faceva scaricare un software con cui avrebbe controllato il conto corrente acceso a Malta.Il 16 dicembre, sul conto corrente della sua banca ad Anagni, gli venivano accreditati 150 euro a titolo di rimborso dell’investimento iniziale. Visto l’aumento reale dell’investimento, sempre dal numero cellulare proveniente dalla Gran Bretagna, veniva invitato a investire altro denaro. Lui prima effettuava un bonifico da 5mila euro e subito dopo un altro dello stesso importo. Attraverso l’applicazione farlocca installata sul suo cellulare chiedeva di entrare in possesso di parte dell’investimento. Ma dal telefono – con numerazione non censita in Italia – la solita voce femminile gli riferiva che per sbloccare l’investimento in criptovaluta doveva versare altri soldi.
Scatta il raggiro
La vittima effettuava due versamenti da 10mila euro e il 3 gennaio riceveva sul suo conto un bonifico di 9500 euro. Sicuro di aver fatto un investimento redditizio versava in tre soluzioni 30mila euro. Ventimila sull’Iban di un fantomatico intermediario che avrebbe dovuto rimborsare il 70% dei 49mila euro: il 67enne di Lunata. Bonifici bloccati dalla banca su cui si appoggiava il presunto intermediario. Il conto era stato segnalato a rischio con contestuale avviso alla banca d’appoggio della persona ingannata . L’operazione era una truffa. l