Lucca, allarme sostanze inquinanti nel Serchio
Fari puntati sui Pfas, se ne parla venerdì in un convegno
LUCCA. Soltanto una settimana fa Greenpeace aveva lanciato l’ennesimo allarme sulla presenza di tracce di Pfas, ossia un gruppo di sostanze chimiche pericolose per la salute, sia a Capannori che in quel di Lucca. Un sos raccolto prontamente dall’associazione “Senza confini” ispiratrice, insieme alla nota organizzazione non governativa ambientalista, del convegno dal titolo “Allarme Pfas nelle acque del fiume Serchio” fissato per venerdì 4 ottobre. A partire dalle 17 l'auditorium di palazzo delle Esposizioni, sala di proprietà della Fondazione Banca del Monte, ospiterà un dibattito centrale nell'ottica di una situazione molto complessa. Il caso dei rilievi effettuati da Greenpeace Italia a fine luglio sull’acqua potabile a San Filippo non ha fatto altro che confermare quanto annotato dai prelievi Arpat realizzati lo scorso marzo. «I quantitativi di Pfas restano significativi e pericolosi – commenta il consigliere comunale Daniele Bianucci –. Occorrerebbe da subito promuovere comportamenti in linea con quelli che saremo chiamati ad adottare nel gennaio 2026. Si tratta di una norma che potrebbe decretare la chiusura di un approvvigionamento idrico nel caso in cui siano superati i limiti di guardia pari a 105 nanogrammi». Un tema capace di mettere in discussione, secondo gli organizzatori del convegno, tanto i processi industriali quanto i sistemi di potabilizzazione e distribuzione delle acque potabili. Questa tavola rotonda ambientale ha quindi lo scopo di sensibilizzare ulteriormente la cittadinanza su una tematica essenziale anche per gli aspetti sociali e occupazionali del territorio lucchese. «Vogliamo mettere a confronti opinioni, argomenti, informazioni e conoscenza riguardo l'attuale situazione del fiume Serchio – spiega Tommaso Panigada, assieme a Virginio Bertini uno dei membri dell'associazione Senza Confini –. Tanti pesci purtroppo si nutrono di queste pericolose sostanze che qualcuno evidentemente sversa nelle acque». Diversi gli interventi già calendarizzati nel convegno in programma venerdì. Come quello del professor Marco Poggi, ordinario della Scuola Imt alti studi di Lucca, capace di portare avanti negli ultimi anni il progetto regionale "Next generation of paper and packaging” riguardante lo studio di nuove soluzioni per eliminare le sostanze polimeriche dagli imballaggi. Da sottolineare la partecipazione del referente della Cgil veneta Gianpaolo Zanni. Il sindacalista narrerà al convegno la propria testimonianza relative al disastro ambientale causato dal Pfas in tre province della sua regione alcuni anni fa. Una testimonianza utile per far comprendere a quali rischi sta andando incontro l'ecosistema lucchese e non solo. l