Lucca, pugno mortale a Luigi Pulcini: l’ex pugile patteggia 5 anni
La vedova: “Belle leggi che abbiamo in Italia”
LUCCA. Patteggia 5 anni per omicidio preterintenzionale il giovane che la mattina del 6 agosto 2023 sferrò un pugno al volto di un pensionato che morì nove giorni dopo senza aver mai ripreso conoscenza. «Chiedo scusa per quello che ho fatto, ma non volevo uccidere» ha dichiarato in aula Richard Balestra, 21 anni, prima sentenza di patteggiamento per la morte di Luigi Pulcini, 75 anni, pensionato.
Balestra, ai domiciliari da mesi, ex pugile, aveva già confessato l’addebito. A suo dire la molla dell’aggressione era dovuta a un pesante apprezzamento nei confronti della sua ragazza minorenne da parte di Pulcini all’esterno di un bar ad Altopascio.
Colpito dal cazzotto Pulcini era caduto battendo la nuca sul marciapiede procurandosi il trauma cranico che lo aveva portato alla morte avvenuta all’ospedale Cisanello di Pisa nove giorni dopo quell’aggressione senza mai riprendersi dal coma.
La reazione della vedova
«Sono inc...a nera. Non è assolutamente possibile».Sandra Baldi è la vedova di Luigi Pulcini. Non era in aula quando il gup ha letto la sentenza di patteggiamento per Richard Balestra.Una pena di 5 anni per omicidio preterintenzionale concordata tra difesa e Procura e ritenuta congrua dal giudice. Il processo penale si conclude in pochi minuti. Per il risarcimento del danno si apre ora il frontale della causa civile. Sono i passaggi imposti dalla legge in una tragedia che tra fatalità e violenza ha privato una donna di un compagno di vita. Per un pugno. Uno scatto d’ira che degenera in omicidio per una frazione di secondo in cui la rabbia diventa odio incontrollato. Signora, Balestra si è scusato.«Sa cosa me ne faccio delle sue scuse?»La pena patteggiata è stata accettata da tutti, dall’accusa al giudice. È la legge.«Belle leggi che abbiamo in Italia. È veramente il colmo. Ma, quindi, se ha patteggiato 5 anni starà in galera tutto quel tempo?»È ai domiciliari da quasi un anno. Quando tra poco arriverà a un residuo di pena di quattro anni potrà chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali. Niente galera.«Non ci posso credere. Quando uno ammazza una persona deve andare in carcere e starci almeno 20 anni. Nei Tribunali c’è scritto che la legge è uguale per tutti. Ma per chi? Meglio che non dica altro».P.B.© RIPRODUZIONE RISERVATA