Il Tirreno

Lucca

Il rogo di domenica

Altopascio, il titolare dell'oleificio a fuoco: «Andiamo avanti»

di Pietro Barghigiani
Altopascio, il titolare dell'oleificio a fuoco: «Andiamo avanti»

Simone Stefanini pronto a ripartire. «Penso ai 10 dipendenti». Danni per centinaia di migliaia di euro. «Tanta solidarietà dai colleghi»

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ALTOPASCIO. «Ci rimboccheremo le maniche e andremo avanti. Soprattutto per i dipendenti».

Simone Stefanini si aggira tra quello che resta del deposito dell’oleificio che porta il suo nome alla ricerca di un perché.

Un magazzino capiente, a poche metri dalla via Romea, ma anche dall’A11 e dalla ferrovia che sono state chiuse per sicurezza, distrutto nell’incendio divampato domenica pomeriggio.

Tra sconforto e obbligo di ripartire, il pensiero va a un’attività danneggiata in maniera dura, ma non irreversibile. Con la prospettiva di dover ricominciare se non da zero di sicuro affrontando una salita che non è solo economica.

Stefanini sa cosa ha scatenato questo disastro?

«Ancora no si sa. Non si è capito l’esatta origine delle fiamme. Ci sono le indagini dei vigili del fuoco. Il punto di partenza pare sia stato individuato sul retro dello stabilimento, ma ancora non è stato individuato con certezza».

Potrebbe esserci anche l’ipotesi di un atto volontario? Qualcuno che ha dato fuoco al capannone?

«Questo non lo so. I vigili del fuoco non escludono niente. Dal corto circuito al gesto volontario. Quando si saprà qualcosa me lo faranno sapere. L’area è sequestrata da domenica pomeriggio ed è nella loro disponibilità per fare gli accertamenti necessari a risalire alla causa».

Deposito sotto sequestro e materiale da smaltire.

«Proprio stamani (ieri, ndr) c’è stato un altro sopralluogo dell’Arpat per il campionamento dei materiali. Poi ci sarà lo smaltimento e la messa in sicurezza. La procedura sarà lunga».

Ha stimato i danni?

«Il danno è enorme. Non so ancora di preciso, ma siamo nell’ordine di centinaia di migliaia di euro. Più avanti sapremo essere più precisi, ora dobbiamo affrontare tanto altro. Ora Non solo il prodotto finito. C’erano gli imballaggi vuoti. E poi il capannone danneggiato in maniera pesante».

L’azienda è in grado di proseguire con l’attività?

«Devo dire che ho ricevuto molta solidarietà da parte dei colleghi che si sono messi a disposizione per darmi degli spazi per lo stoccaggio. Faremo il possibile per non fermare l’attività, soprattutto per tutelare i dieci posti di lavoro della ditta. Ci rimboccheremo le maniche e andremo avanti».

Quando ha saputo dell’incendio?

«Non subito. Un amico mi ha avvertito di un video che girava su Internet in cui si vedeva una nube di fumo nero dalle parti della mia azienda. Ho guardato sul web e ho capito che era proprio la mia ditta»l


 

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