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Il futuro della Scuola

Lucca, sfida a due per il rettorato Imt: Lattanzi in corsa contro Casini

di Gianni Parrini
Lucca, sfida a due per il rettorato Imt: Lattanzi in corsa contro Casini

Iniziate le procedure per scegliere chi guiderà la Scuola nel prossimo triennio. Il 4 giugno la presentazione dei programmi dei candidati. Primo voto il 25

30 maggio 2024
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LUCCA. Scuola Imt, è partita la corsa per il rettorato: due i nomi in ballo per il dopo De Nicola. Sono quelli di Lorenzo Casini e Nicola Lattanzi. Il 25 prenderanno il via le elezioni, che prevedono due turni di votazione e un eventuale ballottaggio. Andiamo con ordine.

Con provvedimento del decano dei professori ordinari Pietro Pietrini, il 29 aprile sono state indette le elezioni per la scelta del nuovo rettore della Scuola Imt Alti Studi per il triennio 2024-2027. L’attuale rettore Rocco De Nicola andrà in pensione al termine del mandato e per Imt si pone la necessità di scegliere il successore che dovrà guidare la Scuola nelle sfide del prossimo futuro. Imt è un'istituzione universitaria di ricerca e alta formazione che offre programmi post laurea. Il suo oggetto principale è lo studio è l’analisi dei sistemi economici, sociali, tecnologici e culturali. Nata nel 2005, rientra nel novero delle istituzioni con ordinamento speciale, che in Italia sono sette: oltre alle tre Toscane (la Scuola Sant’Anna, la Scuola Normale, entrambe a Pisa, e appunto Imt), ci sono la Scuola di Studi Avanzati (Sissa) a Trieste, il Gran Sasso Science Institute a L’Aquila, l’Istituto di Studi Superiori a Pavia e la Scuola Superiore Meridionale a Napoli. Si tratta di istituti di grande prestigio, caratterizzati dal rapporto numericamente privilegiato tra corpo docente e allievi, dal forte orientamento alla ricerca, dall’interdisciplinarietà, e da un sistema di consolidate relazioni nazionali e internazionali.

In questo contesto la stella di Imt brilla come non mai. I numeri parlano: sono 22,74 i milioni di euro che la Scuola è riuscita ad attrarre negli ultimi dieci anni grazie ai suoi progetti di ricerca, ed è stata inserita tra i “dipartimenti di eccellenza” per il quadriennio 23-27. Riconoscimenti che la rendono particolarmente attrattiva: nel 2023 sono state 1.222 le domande di ammissione presentate per le 81 borse di studio. In totale sono 271 gli allievi iscritti, di cui il 34% stranieri, proprio per questo la lingua ufficiale è l’inglese. Il modello è quello dei campus: i dottorandi che ricevono borsa di studio, ottengono anche vitto e alloggio nel nuovo studentato di via Brunero Paoli. Un percorso di crescita destinato a proseguire: attualmente Imt conta 29 professori tra ordinari e associati, che diventeranno 42 nel 2025, mentre incrementare ancor più il numero dei ricercatori. Un allargamento che richiede nuovi spazi, tant’è che nell’aprile del 2023 è stato acquistato palazzo Bocella, dove saranno presto trasferiti gli uffici amministrativi e il rettorato.

Sarà proprio dal palazzo che sorge davanti alla Madonna dello Stellario, che il nuovo rettore dirigerà la Scuola. I due candidati sono docenti apprezzati e stimati in ambito accademico, con curricula ricchi e variegati. Nicola Lattanzi, è professore ordinario di economia aziendale e vanta svariati incarichi anche al di fuori del mondo universitario. È lucchese doc e la sua famiglia è molto conosciuta in città anche perché il padre Arturo è stato per anni presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Lucca. Nel 2022, in occasione delle elezioni, Lattanzi fece un endorsement a favore di Mario Pardini, candidato del centrodestra poi divenuto sindaco di Lucca.

Lorenzo Casini, originario di Roma, dove vive la sua famiglia, arriva dalla Sapienza ed è professore ordinario di diritto amministrativo a Imt dal 2015. Anche lui ricopre e ha ricoperto svariati incarichi di prestigio, tra cui quello di capo di gabinetto del dicastero della Cultura con il ministro Dario Franceschini dal 2019 al 2022. In queste settimane i due candidati stanno portando avanti una serie di incontri con dottorandi, colleghi e personale amministrativo. Entro il 4 giugno dovranno presentare al corpo elettorale i rispettivi programmi.

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