Lago di Vagli, svuotamento: salta l’anniversario dei trent’anni. Ma c’è un’altra data buona
Nel 1994 turisti da tutto il mondo nel paese sommerso di Fabbriche di Careggine
VAGLI. Anche per il 2024 il lago di Vagli non sarà svuotato e così bisognerà ancora attendere per rivedere il paese sommerso di Fabbriche di Careggine. La notizia aspetta solo l’ufficialità della determina dirigenziale della Regione che rinvierà questo appuntamento tanto atteso. L’ultimo emozionante svuotamento risale al 1994.
Da quello che filtra però dagli uffici fiorentini, stavolta il presidente Eugenio Giani vorrebbe dare una data reale per tale avvenimento. Una scelta politica che supererebbe le questioni tecniche legate ai cambiamenti climatici che, con l’inverno avuto per esempio finora, rendono il bacino artificiale di Vagli fondamentale per tutta la Regione. Considerando anche i cambi politici, che interesseranno diversi comuni della Garfagnana comprese le amministrazioni coinvolte, Vagli e Careggine, ecco che l’anno “buono” potrebbe essere il 2026. Il rinvio al 2024, cioè a 30 anni dall’ultimo svuotamento, risale a fine maggio dell’anno scorso.
Sembrava davvero che la cadenza del trentennale potesse in qualche modo portare la combinazione giusta, ma le tempistiche per un’operazione del genere non sono certo strette. Innanzitutto, quelle di tipo tecnico perché servono circa due mesi per completare lo svuotamento dell’invaso e per far sì che poi il terreno diventi accessibile ad accogliere visitatori. Ma si va oltre perché oltre a tutto ciò che riguarda lo svuotamento del lago, c’è da valutare gli aspetti logistici con il territorio di Vagli, e dell’intera Garfagnana, che si deve preparare ad una invasione senza precedenti. Un milione i visitatori stimati 30 anni fa, quando la potenza di internet era ancora al minimo e quella dei social nulla: oggi è difficile fare stime, ma la notizia potrebbe davvero portare molta più gente curiosa di vedere il paese sommerso.
Arrivarono già 30 anni fa da Australia e Giappone e ogni notizia di rinvio viene accolta da migliaia di iterazioni sui social. Il paese che, secondo gli esperti, è ancora lì, abbastanza integro, nelle acque del lago con la sua chiesa di San Teodoro e il resto delle case. Una quasi certezza data dal fatto che non ci sono grandi correnti e che i danni maggiori che ha subito l’abitato di Fabbriche risalgono al momento del riempimento e non sono dovuti dal trascorrere degli anni sotto le acque del lago.
Che quello che sarà ufficiale tra poche settimane sia l’ultimo rinvio? In Regione sembra esserci la volontà politica di programmare l’evento. D’altronde, la determina regionale del 2021 dava il via libera alle operazioni di svaso su richiesta di Enel e quindi se il 2025 potrebbe essere complicato viste le imminenti elezioni amministrative che portano via periodi di programmazione tecnica importante, il 2026 potrebbe essere quello da segnare in rosso sul calendario. Lo svuotamento del lago fino al 1994 era previsto ogni dieci anni, ma i miglioramenti tecnologici hanno permesso ad Enel di effettuare le manutenzioni necessarie senza svuotare l’invaso e la crisi di acqua del 2003 portò alla decisione di non effettuare lo svuotamento in programma per l’anno successivo. Da allora, sia per l’avanzamento tecnologico sia per la sempre più costante carenza di acqua, ecco che il bacino da 43 milioni cubi di acqua non è stato più toccato.
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