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Zerocalcare non va al Lucca Comics: «Il patrocinio di Israele per me è un problema». Gli organizzatori: «Toglierlo sarebbe stato poco responsabile»

Zerocalcare non va al Lucca Comics: «Il patrocinio di Israele per me è un problema». Gli organizzatori: «Toglierlo sarebbe stato poco responsabile»

Lo scrive sui suoi canali social il fumettista Michele Rech: «Spero che un giorno ci possano essere anche i fumettisti palestinesi che al momento non possono lasciare il loro paese». La replica di Lucca Crea: «La manifestazione è da sempre un luogo sicuro per le differenze»

28 ottobre 2023
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LUCCA. «Purtroppo il patrocinio dell'ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema». Lo scrive sui suoi canali social il fumettista Michele Rech, in arte Zerocalcare, annunciando la rinuncia della sua partecipazione al Lucca Comics, in programma dal 1° al 5 novembre. «Lo so che quello sul manifesto è solo un simbolo, ma quel simbolo per molte persone a me care rappresenta in questo momento la paura di non vedere il sole sorgere domattina, le macerie sotto cui sono sepolti i propri cari, la minaccia di morire intrappolati in quel carcere a cielo aperto dove tanti ragazzi e ragazze sono nati e cresciuti senza essere mai potuti uscire», spiega il fumettista romano che aggiunge di non capire «com'è possibile che una manifestazione culturale di questa importanza non si interroghi sull'opportunità di collaborare con la rappresentanza di un governo che sta perpetrando crimini di guerra in sfregio del diritto internazionale, io onestamente non riesco a fornire una spiegazione».

«Non è una gara di radicalità - prosegue -, e da parte mia non c’è nessuna lezione o giudizio morale verso chi andrà a Lucca e lo farà nel modo che ritiene più opportuno, soprattutto non è una contestazione alla presenza dei due autori del poster Asaf e Tomer Hanuka, che spero riusciranno ad esserci e che si sentiranno a casa, perché non ho mai pensato che i popoli e gli individui coincidessero coi loro governi. Spero che un giorno ci possano essere anche i fumettisti palestinesi che al momento non possono lasciare il loro paese». 

LA REPLICA DEGLI ORGANIZZATORI

«Lucca Comics & Games è da sempre un luogo sicuro per le differenze». «Abbiamo riflettuto molto sulla possibilità di rinunciare al patrocinio, ma abbiamo ritenuto che sarebbe un atto poco responsabile nei confronti non solo delle istituzioni e delle realtà appartenenti al nostro ecosistema, ma anche per tutti i partecipanti». È quanto si legge in una nota diffusa da Lucca Comics & Games in seguito alle polemiche (e le defezioni, come quella annunciata da Zerocalcare) suscitate dal patrocinio dell'ambasciata israeliana. «Fin dall'inizio - si legge nel comunicato di Lucca Comics - stiamo seguendo il dibattito in atto sul patrocinio ricevuto in primavera dall'Ufficio Culturale dell'Ambasciata Israeliana in Italia. Questo patrocinio - non oneroso - è stato ricevuto, come molti dei patrocini che in questi anni hanno affiancato il festival, per riconoscere il valore del nostro programma culturale. Questa attribuzione istituzionale deriva da un lavoro durato quasi un anno, un progetto che ha coinvolto due artisti noti e apprezzati in Italia e nel mondo, come Asaf e Tomer Hanuka, ai quali Lucca ha dedicato una mostra e ha affidato l'immagine di un'edizione imperniata sul tema Together, all'insegna della condivisione di quei valori che da sempre ci guidano: rispetto, comunità, inclusione e partecipazione». Quanto alla defezioni e alle critiche, «rispettiamo - si legge nella nota - le scelte personali, rispettiamo le opinioni di tutti e da sempre abbiamo l'ambizione di essere il luogo dove è possibile stare insieme nelle differenze. Crediamo nelle persone e nella capacità di dimostrare che la cittadinanza attiva della comunità di Lucca Comics & Games può essere migliore di quello che le sta attorno. Ci adoperiamo sempre per garantire questa libertà, per dare spazio al dialogo su tanti temi diversi tra cui anche quelli legati a questa cogente drammatica e lacerante attualità, come già previsto nel nostro programma, un programma che non intende voltare le spalle all'enorme questione umanitaria in corso. Un lavoro per dare a tutti gli appassionati, che rendono unica una manifestazione nata dal basso come la nostra, la certezza che questa manifestazione non dimentica le sue radici e la sua missione». «Abbiamo riflettuto molto sulla possibilità di rinunciare al patrocinio, ma abbiamo ritenuto che sarebbe un atto poco responsabile nei confronti non solo delle istituzioni e delle realtà appartenenti al nostro ecosistema, ma anche per tutti i partecipanti. Lucca Comics & Games mette da sempre al centro solo ed esclusivamente l'opera intellettuale e creativa, le persone: il nostro lavoro, il nostro percorso valoriale, e la nostra storia parlano per noi. Il claim di quest'anno - Together - nasce nel solco del Becoming Human del 2019, di Hope nel 2022, e di quelle stelle che siamo tornati a vedere nel 2021 dopo un altro momento drammatico che abbiamo affrontato e superato insieme», conclude Lucca Comics & Games.

LA CASA EDITRICE: “COMPRENDIAMO LE SUE RAGIONI”

Dopo la decisione di Zerocalcare di disertare questa edizione di Lucca Comics a causa del patrocinio dell'ambasciata israeliana alla fiera, Bao Publishing, la casa editrice del fumettista, si schiera dalla parte di Michele Rech. «Tutta Bao gli è solidale, comprende perfettamente le sue ragioni, le accetta e se ne sobbarca serenamente le conseguenze, confidando nella comprensione anche dei lettori e dei visitatori della fiera - si legge in una nota pubblicata sui social - Spiace che, se qualche giorno fa l’organizzazione si fosse espressa pubblicamente per chiarire i dubbi e le perplessità che hanno portato parte dell’opinione pubblica addirittura a invocare il boicottaggio di Lucca, forse i toni della polemica sarebbero stati più gestibili, e non si sarebbe dovuti arrivare a tanto. Da un grande evento popolare derivano grandi responsabilità, e quella di comunicare con il proprio pubblico, soprattutto in un momento drammatico e di grandissima incertezza, non è tra quelle che si possono ignorare».

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