Lucca, il carcere è nella Ztl e per lavorare gli agenti devono pagare l’accesso
I sindacati di polizia penitenziaria chiedono un intervento del sindaco
LUCCA. Centoventi euro l’anno per poter andare al lavoro: è la cifra che devono pagare gli agenti di polizia penitenziaria per poter andare a lavorare. Una discreta somma alla quale, adesso, si aggiunge per alcuni anche il costo del parcheggio. A segnalare il caso sono i rappresentanti di quattro sindacati delle forze di polizia con una lettera aperta al sindaco Mario Pardini. Una lettera in cui si chiede un confronto e un intervento per eliminare, o almeno ridurre, quell’impatto economico sulle tasche degli agenti.
«Si porta alla sua attenzione – scrivono le segreterie provinciali di Sappe, Sinappe, Osapp e Uil Polizia Penitenziaria – una dinamica che grava sugli uomini e le donne della polizia penitenziaria. A oggi, il personale in servizio nella casa circondariale di Lucca, in via San Giorgio, è costretto a versare all’azienda Metro srl un importo di 120 euro annui, per poter solo transitare, con la propria autovettura, all’interno della Ztl e giungere al proprio posto di lavoro. Ci sembra assurdo che dipendenti, tra l’altro appartenenti alle forze dell’ordine, debbano pagare una tale cifra per poter recarsi a lavorare. Inoltre è giunta notizia della mancata erogazione di un pass da parte di Metro srl a un agente appena trasferito, poiché esauriti i posti a disposizione della polizia penitenziaria. Si precisa che tali vetture non verranno parcheggiate sulla viabilità intramuraria creando eventuali disagi, ma bensì all’interno del parcheggio dell’Istituto penitenziario, che si trova in via della Stufa».
«I poliziotti penitenziari – proseguono i rappresentanti sindacali – sono chiamati a garantire l’ordine e la sicurezza all’interno dell’istituto penitenziario e, in casi di urgenza, sono chiamati a intervenire nel più breve tempo possibile, se non immediatamente. Molti di questi sono quindi disincentivati, portandoli a scegliere di raggiungere il posto di servizio a piedi. Altri invece versano questa somma per tutelare la propria incolumità, in quanto, come può ben comprendere, terminando l’orario di servizio in tarda serata o a notte fonda, non si sentono al sicuro attraversando le strette vie intramurarie, per recarsi all’esterno delle Mura per salire sulla propria autovettura, specialmente nel caso del personale femminile».
Del resto si tratta di una categoria a rischio, come evidenziano i sindacati: «In tempi recenti, sono avvenute circostanze in cui i nostri lavoratori hanno riportato danni alle autovetture e non stiamo parlando di vandali che hanno danneggiato tutti i beni mobili a loro disposizione, ma si parla di precisi atti svolti su determinati veicoli ».
Da queste considerazioni la richiesta al primo cittadino: «Le organizzazioni sindacali ritengono che sia fondamentale un suo immediato intervento, portando possibilmente a quota zero l’abbonamento annuale o almeno al 50% di sconto per l’accesso della autovetture degli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria, come avveniva in tempi recenti, soprattutto come forma di attenzione e di sicurezza nei confronti degli agenti che svolgono un servizio di pubblica sicurezza. Consci della sua disponibilità e della sua comprensione, sicuri di un suo riscontro positivo restiamo in attesa di un incontro se potrà riceverci nel breve periodo».
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