Elementari di Capannori: allarme accorpamenti, verso “classi pollaio” da 29 alunni
A Capannori sono a rischio le scuole di Marlia, Lammari e Pieve San Paolo
CAPANNORI. Torna l’allarme “classi pollaio”: se le regole ministeriali sui numeri degli studenti dovessero essere applicate in diverse scuole elementari capannoresi si rischierebbe l’accorpamento, che porterebbe al formarsi di classi di 29 alunni, mentre oggi sono fra i 15 e i 20 alunni. L’allarme riguarda in particolare le scuole elementari di Lammari, Marlia e Pieve San Paolo.
A lanciare l’allarme sono il sindaco di Capannori Luca Menesini e l’assessore alla scuola Francesco Cecchetti: «Quando si tratta di bambini non si può procedere con il righello in mano, come sta facendo il governo. Ci vuole flessibilità e sensibilità, soprattutto per garantire quel diritto allo studio di cui parla la nostra Costituzione. Anche in passato c’è stato il timore di accorpamenti ma abbiamo sempre ottenuto la deroga. La scuola è un luogo fondamentale per la crescita dei nostri figli e non può seguire logiche alla meno. Noi Comuni abbiamo dimostrato ai governanti di Roma di saper trovare soluzioni in tempi celeri durante il Covid e ogni anno all’apertura delle scuole. Oggi, sulla questione del numero di alunni in classe, tocca a loro dimostrare di comprendere la nostra voce e che con classi di 29 non si garantisce a tutti gli studenti lo stesso accesso all’apprendimento che invece va assolutamente garantito. A Lammari e a Pieve San Paolo, addirittura, si vorrebbero accorpare delle classi già in essere, una cosa mai vista prima. Le nostre scuole, grazie ai dirigenti scolastici, agli insegnanti e a tutto il personale, assicurano una qualità alta della didattica. Classi di 29 non permetterebbero di mantenerla e vorrebbe dire compiere una scelta a svantaggio dei bambini. A Capannori, inoltre, da anni stiamo portando avanti il Patto per la scuola, che rende la scuola una componente attiva della società, insieme al Comune e alle tante associazioni del territorio. Un valore in più, che dà ai ragazzi più opportunità di conoscere, comprendere, imparare. La scuola è disciplina e creatività allo stesso tempo, ed è importante che tale rimanga perché forma gli alunni non solo professionalmente, ma anche dal punto di vista sociale ed umano. Sciupare tutto questo sarebbe una scelta gravissima, che ci auguriamo il governo non compia».
«Chiediamo anche alla Regione Toscana di unirsi al nostro appello al governo – aggiungono sindaco e assessore – scriveremo lettere ufficiali al ministro della Pubblica istruzione e anche alla presidenza del Consiglio dei ministri. Tagliare sulla scuola è tagliare sul futuro e noi ci opporremo in ogni sede».
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