Lucca, ancora chiusi gli uffici postali presi di mira dai malviventi
Per Pieve San Paolo il Comune scrive a Poste che promette: aperto a giugno
LUCCA. Il danno (per le Poste) e la beffa (per i cittadini): dopo i raid delle bande dei postamat, entrate in azione a più riprese nel corso degli ultimi mesi, almeno un paio di uffici postali sono rimasti chiusi, creando più di un disagio ai cittadini.
È il caso della filiale di Pieve San Paolo, che nella notte tra il 13 e il 14 gennaio scorsi è stato preso d’assalto da malviventi che hanno fatto esplodere lo sportello Postamat e da allora non è stato più riaperto. Della questione si è occupata l’amministrazione guidata da Luca Menesini, che ha chiesto a Poste di riaprire quanto prima l’ufficio.
In particolare il vice sindaco Matteo Francesconi, anche alla luce delle tante segnalazioni pervenute dai cittadini circa il disagio di doversi recare all’ufficio postale di Guamo indicato da Poste come ufficio sostituto ufficiale di quello di Pieve San Paolo, peraltro non raggiungibile con mezzi pubblici, ha inviato una lettera alla società con la quale chiede quali siano le tempistiche di riapertura dell’ufficio e sollecitando che torni quanto prima alla sua completa funzionalità.
«L’ufficio postale di Pieve San Paolo serve un bacino di oltre 3mila persone che abitano nelle frazioni della zona centrale del territorio, principalmente Pieve San Paolo, Santa Margherita e Toringo, sia perché si trova su una viabilità molto transitata, la Statale Sarzanese Valdera, che attraversa la zona sud del territorio fino ad arrivare a Lucca, sia perché dotato di Postamat – spiegano il vice sindaco Matteo Francesconi e la consigliera comunale Roberta Sbrana –. Pur essendo consapevoli che l’episodio criminoso abbia causato danni all’edificio e alle dotazioni di Poste Italiane e che si siano rese necessarie indagini accurate da parte delle forze dell’ordine, comprendiamo il disagio della popolazione e chiediamo che dopo circa quattro mesi di chiusura l’ufficio venga riaperto al pubblico quanto prima per ripristinare un rilevante presidio di servizi al cittadino».
Poste Italiane ha risposto alla missiva dell’amministrazione comunale comunicando che in seguito all’evento criminoso ha dovuto procedere alla chiusura dell’ufficio postale e permettere la valutazione dei danni che in seguito al sopralluogo effettuato comporta tempi non brevi di ripristino e che, salvo ritardi dovuti all’approvvigionamento dei materiali, l’ufficio postale di Pieve San Paolo riaprirà entro il mese di giugno.
Ma il caso di Pieve San Paolo non è l’unico nella Piana di Lucca.
Anche l’ufficio postale di Maggiano, lungo la via Sarzanese, è infatti andato incontro allo stesso destino. In questo caso il corpo risale alla notte tra il 4 e il 5 marzo scorso: la banda della marmotta (dal nome della tecnica usata per far esplodere l’impianto) in quell’occasione si portù a casa 70mila euro. I danni all’ufficio furono ingenti e da quel giorno gli utenti sono stati dirottati sulla filiale di Ponte San Pietro.
Anche in questo caso un disagio, messo in luce qualche settimana fa anche dal comitato “Insieme per Maggiano”, che spiegava come «la chiusura dell’Ufficio sta creando notevoli disagi specialmente tra le persone anziane e le persone che hanno difficoltà a spostarsi per accedere ad altri uffici, in particolare per la riscossione della pensione e per il prelievo di contante».l