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Lucca, via delle Gavine tra incidenti e polemiche: scatta la protesta

Michele Masotti
Lucca, via delle Gavine tra incidenti e polemiche: scatta la protesta

Petizione dopo l’ennesimo scontro causato da velocità e scarsa visibilità. Nel 2015 un’anziana fu travolta e uccisa a pochi metri dalla propria abitazione

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LUCCA. Lo scontro che ha visto coinvolte tre auto mercoledì 20 luglio, costato il trasporto al pronto soccorso dell'ospedale San Luca a uno dei conducenti, ha posto l’accento sulla sicurezza in via delle Gavine a San Macario in Piano. I residenti, stremati da un problema che si protrae da anni, hanno deciso di far sentire la propria voce attraverso una nuova raccolta firme indirizzata agli uffici competenti del Comune di Lucca.

Non è la prima volta, infatti, che gli abitanti di questa frazione, teatro il 21 novembre 2015 del sinistro stradale nel quale perse la vita alla 79enne Gina Masini investita a pochi metri da casa sua, lanciano una petizione per porre fine a una situazione di costante pericolo.

L'elevata velocità di macchine e moto, anche nelle ore notturne, unita a una strada di per se stretta e con un incrocio "cieco" sulla destra della chiesa di San Jacopo alzano il livello della preoccupazione in una zona ad alta densità abitativa.

«Il punto più critico, a nostro avviso, è il primo tratto di rettilineo che passa all'interno del paese – afferma Simona Giampaoli, una delle promotrici di questa raccolta firme –. La pericolosità dell'area viene aumentata dalla curva che limita la visibilità per l'accesso in strada sia dal piazzale della chiesa che da corte Morotti. La forte andatura tenuta dai veicoli mina sia la sicurezza dei pedoni che quella degli scuolabus costretti a sostare, per effettuare il loro servizio, nelle vicinanze del tornante. Senza dimenticare che, da queste parti, transitano spesso molti pellegrini sull'adiacente via Francigena».

La raccolta firme, che è possibile sottoscrivere in alcuni esercizi commerciali di San Macario, pone l'attenzione anche sulla questione dell'inquinamento acustico.

«Questa è un'altra diretta conseguenza della velocità tenuta dai mezzi in transito – afferma Giampaoli –. Di notte soprattutto le moto sfrecciano in maniera impressionante. Sono problemi che non vanno sottovalutati, così come la circolazione di numerosi mezzi pesanti lungo questa via. Ci auguriamo che la nuova amministrazione comunale possa fornirci delle risposte o quantomeno riceverci per un confronto».

A queste latitudini, per dissuadere gli automobilisti da circuito a premere il piede sull'acceleratore, una volta a settimana si palesano i vigili urbani, con tanto di cartello in bella vista, per rilevare la velocità.

«Qualche multa so che è stata fatta, ma serve altro per invertire la tendenza – dichiara ancora Giampaoli, residente da oltre 20 anni in corte Morotti –. Come abitanti abbiamo chiesto l'installazione di un dosso però, in precedenza, i tecnici del Comune ci hanno spiegato come non sia possibile impiantarli in questo rettilineo. Stessa risposta per quanto riguarda creare delle strisce pedonali davanti la chiesa. Chiediamo altresì, che magari venga presa l'ipotesi di piazzare un autovelox lungo il tratto principale.

«Sarebbe utile per costringere chi è al volante di mantenere una velocità intorno ai 50 chilometri orari. Qualcosa deve essere fatto per evitare il ripetersi di episodi come quello dell'altra settimana: fortunatamente non c'è scappato il morto, ma purtroppo in questa zona ci è capitato pure di piangere una persona qualche anno fa».

Attraversare la strada o recarsi in chiesa a San Macario in Piano, devono tornare a essere le azioni più tranquille del mondo, non una rischiosa gimcana sull'asfalto: questa è la sfida più importante per i cittadini di questa frazione.

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