Lucca, Sistema ambiente nella bufera. La replica: «È tutto regolare»
Striscia la notizia mostra movimentazioni di rifiuti nel capannone di S. Pietro a Vico. L’azienda: «È una procedura ammessa, serve a ridurre lo spostamento dei mezzi»
LUCCA. Bufera su Sistema Ambiente, dopo che un servizio di Chiara Squaglia, l’inviata di “striscia la notizia”, andato in onda mercoledì sera ha mostrato il conferimento e il trattamento di alcuni rifiuti nell’immobile di San Pietro a Vico che dovrebbe diventare la nuova sede dell’azienda attualmente insediata al Giannotti. In sostanza, nel filmato si vedono dei mezzi della raccolta differenziata entrare nel capannone (ancora non completato) e mettere il materiale in alcune presse.
Moltissime le reazioni della politica, di segno critico nei confronti dell’azienda e del Comune. Fabio Barsanti, di Difendere Lucca, parla di «umiliazione a livello nazionale» e sostiene che se Francesco Raspini «ha responsabilità non può fare il sindaco». Simona Testaferrata, di Fratelli d’Italia, fa alcune domande: «Perché è stato scelto proprio il capannone di San Pietro a Vico per realizzare la nuova sede di Sistema Ambiente? Perché sono così in ritardo i lavori per la nuova sede?». Critica Lista Civile, che sostiene Elvio Cecchini , («totale incapacità di governare le scelte), mentre chiede le dimissioni dei vertici dell’azienda Massimiliano Bindocci (5 stelle). Sul piano sindacale, Simone Marsili (Uil trasporti) e Giuseppe Priolini (Uil politiche del lavoro) dicono che «sintomatico è il fatto che non più tardi di qualche ora il sito incriminato è stato chiuso. Se e ribadiamo se fosse stato tutto legittimo e regolare la domanda sorge spontanea, perché chiudere il capannone di San Pietro a Vico?»
Sistema Ambiente, da parte sua, ha risposto con una nota nel pomeriggio di ieri nella quale sostiene che «nessuna operazione di stoccaggio rifiuti e nessun comportamento illecito da parte di Sistema Ambiente: a certificarlo sono state le stesse forze dell’ordine, intervenute nel capannone dell’azienda a San Pietro a Vico subito dopo l’illecita irruzione da parte di personale non autorizzato». A sostenerlo sono il presidente di Sistema ambiente, Matteo Romani e la dirigente tecnica, Caterina Susini.
Per l’azienda «le informazioni divulgate e le ricostruzioni del servizio televisivo sono prive di qualsiasi fondamento normativo oltre che gravemente lesive dell’immagine di Sistema ambiente. In particolare nell’immobile di San Pietro a Vico, dove sorgerà la nuova sede completamente ecosostenibile e a impatto zero, non vi è alcuna discarica, come confermato dalle stesse immagini del servizio. È quindi improprio definire l’area come una discarica. Così come sono false le affermazioni divulgate dalla signora intervenuta nel servizio secondo cui in quel sito Sistema ambiente stocca i rifiuti: ciò che viene effettuato quotidianamente dagli operatori è niente più che il normale e consueto trasbordo dei rifiuti raccolti durante il giro del porta a porta dai mezzi piccoli alle presse, effettuato in conformità alle normative. I rifiuti vengono infatti trasbordati dai porter della raccolta alle tre presse, che nell’arco del turno di lavoro sono caricate e trasferite nella stazione ecologica di Sant’Angelo in Campo, in via Ducceschi, che rappresenta a tutti gli effetti l’impianto di trasferenza finale».
Per Sistema ambiente questo tipo di attività è prevista «dalla legge e svolta da tutte la aziende di igiene urbana: si tratta infatti di una movimentazione di supporto alla raccolta dei rifiuti urbani atta a minimizzare il numero di trasferimenti dei mezzi verso l’impianto di via Ducceschi». L’attività, dice l’azienda, rientra nella definizione del Testo unico ambientale del 2006. «Ecco perché tutto ciò che veniva svolto continuerà a essere fatto nel rispetto delle norme in materia di igiene e di sicurezza dei lavoratori trattandosi delle stesse operazioni di trasbordo rifiuti che vengono effettuate in diversi luoghi da tutte le aziende di gestione dei rifiuti d’Italia. E, è bene precisarlo, tutto quanto sopra esposto è stato anche oggetto di ispezione da parte dei soggetti deputati in materia che non hanno evidenziato irregolarità o difformità alle normative”. “Ancora più gravi - continuano - sono tuttavia le affermazioni della giornalista secondo le quali il sito in questione sarebbe un semplice cantiere edile nel quale i dipendenti lavorano senza le tutele previste dalla normativa sulla salute e sicurezza del lavoro. Al riguardo occorre specificare come l’immobile è stato oggetto del collaudo strutturale e quindi le attività in esso espletate sono svolte nel rispetto della sicurezza dei lavoratori. Per quanto riguarda le presunte maleodoranze Sistema ambiente conduce periodicamente le necessarie operazioni di sanificazione e deodorizzazione dei contenitori. Dispiace tuttavia apprendere come tematiche importanti come la sicurezza sul lavoro e il rispetto dell’ambiente vengano strumentalizzate da chi non conosce minimamente le normative, al solo fine di screditare l’Azienda e le persone che vi lavorano».