Il Tirreno

Lucca

il caso

Biblioteca statale a rischio chiusura, l'ex direttore: «Musei privilegiati perché portano incassi»

Paola Taddeucci
Biblioteca statale a rischio chiusura, l'ex direttore: «Musei privilegiati perché portano incassi»

Marco Paoli è stato il responsabile dal 2001 al 2015 e definisce la situazione della struttura, che potrebbe non avere un futuro a partire dal 1° aprile, disarmante

3 MINUTI DI LETTURA





LUCCA. Disarmante. Per l'ex direttore Marco Paoli non ci sono altri termini per definire la situazione della biblioteca statale in piazza Santa Maria Corteorlandini, che a partire dal primo di aprile rischia di chiudere per mancanza di personale.

Per lui – che conosce bene la storica istituzione avendola diretta dal 2001 al 2015 e per averci lavorato in precedenza come bibliotecario – una responsabilità esiste, anche se non possiamo dargli un nome e un cognome, e arriva da lontano. «È la sottovalutazione che, a livello nazionale – dice Paoli – , da alcuni anni viene attuata nei confronti nelle biblioteche e degli archivi a vantaggio dei musei e di chi propone la cultura visiva».

Vengono privilegiati i musei, secondo Paoli, non solo perché la loro fruizione è più facile e accomodante della consultazione e della lettura di documenti o libri antichi, ma anche perché sono fonte di reddito. «Basti pensare – sottolinea infatti – a quanto fruttano gli Uffizi, ovviamente in condizioni normali e non di emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo».

La sottovalutazione di archivi e biblioteche, spiega Paoli, cinque anni fa si è tradotta in un loro declassamento da parte del ministero dei Beni culturali. «C'è stata una falcidia generalizzata di posti dirigenziali – spiega – che ha coinvolto anche Lucca, dove l'unico istituto con dirigente è rimasta la Soprintendenza, mentre a svolgere quel ruolo sono stati chiamati funzionari sia nella biblioteca statale che nell'Archivio di Stato. Difatti anche quest'ultimo da tempo sta vivendo brutti momenti. A tutto questo vanno aggiunti i pensionamenti che non sono stati rimpiazzati da nuove assunzioni. Ed eccoci arrivati a oggi: non so come sia possibile porre rimedio a una situazione del genere, che fino a pochi anni fa non era nemmeno immaginabile».

Al tempo della sua direzione, infatti, si respirava tutt'altra aria. «Trenta dipendenti – racconta – coprivano undici turni, dalle 9 alle 19 dei giorni feriali e il sabato fino alle 13. Con questo organico la biblioteca era l'ufficio pubblico che garantiva più ore di apertura in tutta la provincia».

Ma non si tratta solo di quantità. Paoli vuole sottolineare l'importanza storica dell'istituzione «unica discendente, insieme all'Archivio di Stato, direttamente dall'antica Repubblica di Lucca». Venne infatti aperta al pubblico nel 1794, cinque anni prima dell'occupazione francese che mise fine all'indipendenza secolare. Di quei secoli – ma anche di quelli precedenti e dei successivi – la Biblioteca conserva preziose testimonianze: tra queste gli oltre mille “incunaboli”, i libri stampati prima del 1500, e più di tredicimila “cinquecentine”; i manoscritti alto medievali che vanno dall'800 al 1100; i libri corali provenienti dai monasteri; i documenti delle famiglie nobiliari lucchesi i cui esponenti governarono la Repubblica; più di centomila volumi del 1600, 1700 e 1800, tra i quali la celebre prima ristampa italiana dell' “Encyclopédie”, summa del sapere dell’uomo moderno e degli spiriti liberi dell’Illuminismo.

E Paoli avverte: se la mancanza di personale porterà alla chiusura del palazzo di piazza Santa Maria Corteorlandini – l'ex convento dei Chierici regolari dove la biblioteca fu trasferita nel 1877 dalla sede originaria di via della Cavallerizza – tutto questo patrimonio non solo non potrà più essere a disposizione del pubblico, ma rischierebbe di deteriorarsi progressivamente. E sarebbe un colpo durissimo per la cultura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

[[atex:gelocal:il-tirreno:lucca:cronaca:1.39776009:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.iltirreno.it/lucca/cronaca/2021/01/15/news/biblioteca-a-rischio-chiusura-1.39776009]]
 

Primo piano
La tragedia

Manciano, 35enne trovato senza vita nell’androne di un palazzo: giallo sulla morte di Juri Frullatori

di Ivana Agostini
Estate in Toscana