La storia dell’auto ha una casa a Lucca  

di Luigi Spinosi
Renato Balestrero, il pilota cui è dedicato il club
Renato Balestrero, il pilota cui è dedicato il club

A San Concordio la nuova sede del club Balestrero: a giugno la grande festa per l’inaugurazione ufficiale

07 aprile 2017
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LUCCA. «C’è una frase che ripeto spesso, noi non siamo proprietari di questi veicoli, ma ne siamo i custodi con il compito di tramandarli al futuro»: poche parole che da sole racchiudono molto dello spirito degli appassionati di mezzi storici, sono quelle che l’ingegner Renzo Cardini usa per spiegare le motivazioni che stanno dietro a una passione. Quella stessa passione che oltre 30 anni fa portò un gruppo di persone a ritrovarsi e a dar vita a quello che sarebbe diventato uno dei principali gruppi di cultori del motorismo storico. Quel club di cui Cardini (che è anche membro del consiglio nazionale Asi) è presidente porta un nume importante per la storia dei motori e per quella lucchese in particolare, essendo intitolato a Renato Balestrero, pilota lucchese dalle grandi doti e dai pochi mezzi, e capace di grandi imprese negli anni ruggenti dell’automobilismo.
Il Club, che raccoglie circa 2. 000 soci ed è il più grande del Centro Italia, porta avanti una lunga serie di iniziative (la prossima già domenica prossima, con “Primavera in Versilia”, raduno di auto d’epoca tra Lucca e Viareggio) , con lo spirito di mantenere viva e far crescere la passione per i veicoli d’epoca. Del resto, come sottolinea Cardini, l’invenzione del motore a scoppio (anche qui con due lucchesi, Barsanti e Matteucci) ha rappresentato forse la più grande rivoluzione sociale: «Ha cambiato completamente il concetto del vivere. Prima il “motore” di ogni attività era l’uomo, basti pensare all’agricoltura. Il motore ha cambiato la società e il concetto del vivere, e ha anche consentito di togliere i bambini dai campi e dall’analfabetismo».
Il club è senza scopo di lucro, anzi, è il club stesso a essere spesso impegnato in iniziative di solidarietà (come quelle a favore del Dinamo Camp) , e, soprattutto, è impegnato nel valorizzare la testimonianza storica rappresentata dai veicoli d’epoca («Del resto sono dei musei viaggianti») . Al suo interno raccoglie diverse sezioni (auto, moto, veicoli militari, veicoli industriali e mezzi agricoli) .
Ebbene, con tanti sforzi, con il lavoro dei soli volontari, il club e con il contributo della Banca di Pescia, è riuscita finalmente a trovare una sede degna sel suo lavoro. Un immobile in via Savonarola, a San Concordio, con degli spazi adeguati ai tanti progetti da mettere in campo: dove esporre i mezzi, ma anche dove ospitare una biblioteca, o allestire convegni. E proprio questo è l’appuntamento più atteso: l’inaugurazione, in programma il 25 giugno. Quel giorno la storia avrà una nuova casa.
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