La previsione
Compratori nordeuropei per due gioielli lucchesi
Con l’intermediazione di Sotheby’s si è conclusa la trattativa di vendita di Villa Massei a Massa Macinaia e Villa Diodati a San Pancrazio
LUCCA. Per circa due anni hanno fatto bella mostra di sé sulla raffinata vetrina immobiliare online di Sotheby’s Realty, cliccatissime da aspiranti acquirenti di tutto il pianeta. Finché hanno trovato un nuovo proprietario, entrambe, nel giro di sei mesi. Due gioielli di storia e architettura lucchesi sono così passati di mano, proprio grazie alla divisione toscana di Sotheby’s (l’ufficio di Firenze): una è villa Massei a Massa Macinaia, territorio di Capannori, l’altra è villa Diodati di San Pancrazio nel perimetro comunale di Lucca.
Sui nuovi inquilini, almeno per il momento, c’è il riserbo più totale. Unico dato conosciuto è che si tratta, in entrambi i casi, di acquirenti provenienti da Nordeuropa, personaggi di spicco del mondo economico e della finanza.
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Stesso riserbo riguarda i prezzi con i quali le rispettive trattative di compravendita sono state concluse. Ovviamente si parla di milioni: in particolare Villa Massei era inizialmente in vendita per sette e mezzo; mentre per villa Diodati, molto conosciuta anche per essere da anni cornice di tanti matrimoni chic, la cifra sarebbe più alta, nell’ordine di dieci milioni o più.
Non erano le sole ville storiche della Lucchesia in vendita: al contrario sono tante le dimore di questa portata e anche di prezzo superiore (dai diciotto milioni in su) che i singoli proprietari hanno deciso di mettere sul mercato, per vari motivi. E tanto è l’interesse che le ville lucchesi suscitano nella clientela di alto livello di tutto il mondo.
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«A partire dall’inizio di quest’anno - spiega Daniela Sprea, sales agent di Tuscany Sotheby's Realty, l’agente immobiliare che ha chiuso le trattative per villa Massei e villa Diodati - il mercato è di nuovo ripartito. Riscontriamo un grande interesse in particolare da parte di francesi, belgi, olandesi, tedeschi ad acquistare dimore di alto livello in Lucchesia. E il più delle volte, oggi, non tanto per fare un investimento ma per viverle, per venire a vivere in Italia. L’interesse è rinato: significa che Lucca ha le condizioni per attrarre. E la vendita delle due dimore storiche è da leggersi proprio come un incoraggiante segnale di ripresa del mercato degli immobili di lusso».
«Siamo contenti - continua Daniela Sprea, che vive a Lucca da quando era piccola - anche perché le trattative per le due ville vendute negli ultimi mesi si sono concluse con la soddisfazione di entrambe le parti. Spesso il prezzo di acquisto finale è molto diverso da quello proposto all’inizio. Oggi, a differenza di alcuni anni fa, anche chi ha ampia disponibilità di spesa acquista in modo oculato. Infatti i prezzi stanno rientrando nei ranghi giusti».
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Si tratta però di compratori esigenti. E la nazionalità definisce spesso una marca nei desideri prevalenti. «I nostri compratori, in particolare americani, quando acquistano una dimora vogliono entrarvi subito, senza intervenire per migliorie o cambiamenti. Una richiesta imprescindibile per la clientela statunitense, ad esempio, è l’aria condizionata. Se non c’è nella dimora che si vuole acquistare, dobbiamo farla installarla noi prima del loro arrivo», sottolinea l’agente di Sotheby’s.
Non solo le ville storiche lucchesi esercitano attrattiva sui compratori. Fanno gola - non solo a stranieri ma anche a italiani in questo caso - gli appartamenti dei palazzi storici del centro cittadino. «Per abitazioni sotto il milione - aggiunge Daniela Sprea - stanno tornando i clienti italiani».
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