Una sottoscrizione per recuperare il cimitero inglese
La proposta del presidente Marcello Cherubini: «Servono fondi per mettere in sicurezza le tombe»
BAGNI DI LUCCA. Una sottoscrizione, per consentire finalmente di recuperare quello che è uno dei più begli esempi di cimitero monumentale nella nostra provincia e non solo: parliamo del cimitero degli anglicani di Bagni di Lucca e a lanciare la proposta di un impegno, concreto, da parte di tutta la popolazione, è il presidente della Fondazione Michel de Montaigne, Marcello Cherubini.
In questo periodo la fondazione sta lavorando per gli eventi del prossimo anno, tra cui la Piccola Stagione Lirica e il CineClub, che insieme all'impegno per il recupero del Cimitero Inglese, rappresentano le più significative iniziative di questa associazione.
Possiamo affermare che proprio il recupero dello storico Cimitero protestante rappresenti il fiore all'occhiello della Fondazione stessa. Si ricordano infatti le condizioni di forte degrado e di abbandono in cui versava l'importante monumento storico prima del 2012, data che segna l'inizio della gestione passata in mano alla Fondazione che lo gestisce insieme alla sezione di Bagni di Lucca dell'Istituto Storico Lucchese.
Insieme all'impegno del Comune, con il contributo di privati cittadini e di altri enti pubblici con l'alta sorveglianza della Soprintendenza di Lucca, si sono potuti recuperare molti monumenti funerari all'interno del complesso cimiteriale fatto costruire nel 1842 dai coniugi Stisted per la comunità inglese residente a Bagni di Lucca che poteva accogliere ben 440 sepolture, ma solo 137 sono stati occupati. Insieme ai coniugi Stisted, fra le sepolture già restaurate spiccano quella della famosa scrittrice Ouida, della sorella del 22° presidente degli Stati Uniti, Rosalina Cleveland e della grande benefattrice americana Evangeline Whipple, inoltre Edward Perry Warren e John Marshall, esperti collezionaisti d'arte a livello internazionale, quelli dedicati a Charles Isidore Hemans, Benjamin Gibson e Nelly Erichsen. Proprio quest'anno, oltre al bel restauro del sarcofago della poetessa Ouida, (che ricorda quello di Ilaria del Carretto) sono terminati quelli della tomba dello scienziato polacco O. Gryzanowski, ricco di fregi e simboli di inestimabile importanza storica, nonchè quello che si può senz'altro definire il più suggestivo monumento funebre di tutto il complesso che si caratterizza con una donna dolente che sopporta una croce, dove riposa E. G. Kinsbury insieme al padre Erastus, così come il sepolcro del famoso botanico A. B. Archbald.
«Fra il 2012 e il 2013 sono state restaurate ben 18 tombe e piantumati più di 40 cipressi lungo il muro perimetrale, ci dice il pres. Cherubini, per il prossimo anno è previsto il restauro della Cappella gentilizia della famiglia Pisani che è stata messa in sicurezza ma che ha bisogno di altri urgenti interventi. Auspichiamo di trovare finanziamenti che ci permettano di restaurare altri monumenti. Purtroppo i contributi finora pervenuti sono quasi tutti italiani, tranne quello per il restauro del sepolcro di Ouida, che è stato offerto dal professor Tony Bareham Emeritus dell'Ulster e per la tomba di W. Whipple per la quale è pervenuto un contributo dal Minnesota. Per continuare questi lavori, eseguiti egregiamente dalla ditta Moretti Massimo di Lucca, sarebbe importante trovare contributi di altri privati, anche stranieri, perché è estremamente necessario mettere in sicurezza altri monumenti funebri che rischiano di andare perduti. Si tratta di tombe dissestate che hanno bisogno di essere sistemate da un punto di vista strutturale prima di pensare ad un restauro dei loro marmi. Per il complessivo intervento servono circa cinquemila euro, dice con voce accorata il Presidente della Fondazione, che propone di aprire una sottoscrizione perchè con questo ultimo intervento il Cimitero risulterebbe completamente risanato».
Un obiettivo importante, che sicuramente vale la pena di un piccolo sforzo da parte di tutti.
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