E dentro le Mura sono rimasti solo due sarti
Un mestiere che sparisce, ma Piero Ricci e Fernando Alessi fanno famosa la sartoria lucchese
LUCCA. La nobile e potente famiglia Guinigi, per imporre la propria supremazia in città fece abbattere le torri di tutte le altre importanti famiglie lasciando in piedi solo la Torre Guinigi e la Torre delle Ore. Storia d’altri tempi ma, curiosa coincidenza, oggi all’interno delle Mura sono rimasti e non per intervento signorile, soltanto due sarti, anzi due stilisti che si sono fatti conoscere nel mondo per la loro bravura. Si tratta di Piero Ricci, stilista di abiti per signora che ha il suo atelier in via Burlamacchi, e Fernando Alessi, stilista per uomo che ha il suo studio in piazza del Suffragio.
Tornando indietro solo di due decenni si trovava una sartoria ad ogni angolo di strada. «Oggi – dice Fernando Alessi – i giovani snobbano questo mestiere. Le botteghe dei sarti che a Lucca sono sempre stati numerosi, hanno chiuso senza lasciare eredi. E pensare che sono tanti i lucchesi che preferiscono abiti su su misura, ma soprattutto gli stranieri sono tra i migliori clienti».
Piero Ricci, di cui parlano le riviste più importanti dell’alta moda in occasione delle sfilate di alta moda, nonostante le luci della ribalta è sempre rimasto sarto e ama definirsi “il piccino di bottega”. «Quella della scomparsa di alcuni mestieri - dice - è una piaga che riguarda tutto l’artigianato che pure è fonte di qualità e creatività. Ma, del resto, non possiamo accollarci l’onere di tramettere questi saperi se le leggi non lo favoriscono». Sono passati tanti anni da quando Piero, cominciò ad infilare l’ago come apprendista. Oggi il suo regno è il palazzo Mazzarosa nel cuore del centro storico in via Burlamacchi, una magione del ‘500 dove Piero Ricci ha ambientato il suo atelier di alta moda.
L’atelier di Fernando Alessi è invece in piazza del Suffragio dove l’ha aperto nel 1960 e nel corso di oltre mezzo secolo di attività ha realizzato abiti da cerimonia e sportivi per moltissime importanti famiglie lucchesi. Di lui hanno parlato anche riviste italiane e straniere ed oggi realizza capi di vestiario per uomini di affari Italiani e stranieri. Tra questi anche un giovane impresario belga, molto innamorato di Lucca che più volte all’anno viene a rinnovare il proprio guardaroba. «Nell’ultimo anno – dice – ho realizzato una giacca da caccia lucchese per un nobile e per il prossimo settembre devo realizzarne un’altra per la sua compagna». (d.t.)
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