Viareggio, arrestato il promotore delle ronde contro lo spaccio
All’origine della misura i conflitti personali con un 33enne porcarese: le accuse che lo hanno portato in carcere
LUCCA. È detenuto nel penitenziario di San Giorgio a Lucca, accusato di reati gravissimi che vanno dal sequestro di persona ai maltrattamenti, dalle minacce alle lesioni personali. Nel breve colloquio che ha avuto in carcere nella mattinata di ieri, 19 agosto, con il suo legale, l’avvocato Gabriele Parrini, sostiene con forza di non aver mai avuto le condotte contestategli dall’autorità giudiziaria e attende con serenità l’interrogatorio di garanzia di fronte al gip Alessandro Dal Torrione che al momento non è stato ancora fissato anche se, con ogni probabilità, si terrà domani mattina, 21 agosto.
L’arrestato è Leonardo Pistoia, 21 anni da compiere il prossimo 5 settembre, disoccupato, residente a Torre del Lago, divenuto un personaggio pubblico per aver organizzato numerose “camminate per la sicurezza” contro lo spaccio di droga nella Pineta di Torre del Lago. Per il suo impegno alcune settimane fa aveva denunciato di aver subito un’aggressione e di essere stato accoltellato al volto durante la notte sulla Marina della frazione di Torre del Lago da due persone, indicate come stranieri, spuntate improvvisamente sulla spiaggia e che lo avevano colpito con un coltello al volto e vicino a un occhio. Una vicenda dai contorni ancora tutti da chiarire – su cui i carabinieri stavano svolgendo gli opportuni accertamenti che non sono ancora stati conclusi – per la quale aveva incassato attestati di vicinanza da diversi concittadini e solidarietà dal parlamentare di Fratelli d’Italia, Riccardo Zucconi.
Il colpo di scena
Lunedì 18 agosto alle 13,30 il giovane versiliese è finito in manette. Ad accusarlo è un conoscente di 33 anni residente nella Piana. Sostiene che dallo scorso febbraio l’amico ventiduenne l’avrebbe sottoposto a maltrattamenti e violenze fisiche e psicologiche arrivando anche a segregarlo in una casa a Porcari. Un racconto che trova conferma dall’intervento dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Cortile degli Svizzeri. Sì, perché i familiari del denunciante avevano segnalato tramite la centrale operativa 112 che il loro figlio si trovava in una situazione di estremo pericolo, soggetto ai soprusi e vessazioni da parte di un conoscente di lungo periodo.
L’arresto
Due pattuglie dell’Arma erano giunte di fronte all’abitazione segnalata. Dall’equipaggio erano scesi alcuni carabinieri che avevano iniziato prima a suonare ripetutamente il campanello e poi a bussare con forza alla porta d’ingresso. Tentativi risultati vani perché i militari non avevano ricevuto risposta. Dopo aver avuto la conferma da alcune persone che abitano vicino a quella casa che all’interno c’erano effettivamente almeno due persone, i carabinieri decidevano di far staccare momentaneamente l’energia elettrica con il chiaro intento di far uscire gli occupanti.
Pochi minuti e spuntava dalla porta l’uomo di 33 anni, originario del sud, figlio delle persone che si erano rivolte telefonicamente alla centrale operativa della Benemerita. Spaventato, agitato, terrorizzato informava i militari in divisa che all’interno c’era un giovane amico che lo aveva sequestrato in casa, minacciandolo ripetutamente di morte qualora avesse tentato la fuga. Non solo. Nella caserma di Cortile degli Svizzeri la presunta vittima delle violenze denunciava che da quasi sette mesi era in balia del giovane amico che lo aveva intimidito ripetutamente danneggiandogli l’auto, picchiandolo e percuotendolo anche con un manganello e arrivando, in una circostanza, a minacciarlo con un coltello puntato al collo.
I sequestri
Nel corso delle perquisizioni eseguite dai carabinieri – che hanno informato il sostituto procuratore Paola Rizzo, che ha ordinato ulteriori accertamenti – sono stati sequestrati diversi pugnali e uno sfollagente. Per Pistoia, dopo le prime indagini, è stata disposta la custodia cautelare nella casa circondariale di San Giorgio a Lucca. Per gli sviluppi con richiesta di eventuali misure alternative alla detenzione custodiale si attende l’esito dell’udienza di convalida di fronte al giudice delle indagini preliminari.
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