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Ma quanto si vogliono bene... Esciua avanti con Formisano

di Alessandro Bernini
Ma quanto si vogliono bene... Esciua avanti con Formisano

Trionfa l’immobilismo, niente esonero ma il presidente è sempre più solo. Accettate le dimissioni di Mazzoni, ormai è rimasto soltanto Doga

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LIVORNO. Chissà se ormai è diventata una sfida personale. «Tutti volete che mandi via Formisano? E io lo tengo». A questo punto viene davvero da pensarle tutte. E forse non siamo troppo lontani dalla realtà.

Avanti con Formisano

La logica del calcio dice che Formisano andava esonerato alle 14.30 di domenica, un quarto d’ora dopo il fischio finale della partita (triste) contro il Forlì. Ma più passava il tempo e più qualcosa non tornava. Perché quella riunione-fiume allo stadio Esciua-Formisano-Doga? Per dire “mi spiace mister ma sei esonerato” bastavano 30 secondi, per sperare (inutilmente) nelle dimissioni per risparmiare lo stipendio bastava mezzora. Ma se stai 4 ore e 20 chiusi in una stanza, vuol dire che parli di altro. E che l’esonero è tutt’altro che sicuro. Anzi...

Quando domenica in tarda serata Luca Mazzoni ha inviato le dimissioni a Esciua, il cerchio era quasi chiuso. Perché Mazzoni già da qualche settimana spingeva (o se preferite “consigliava”) per il cambio di allenatore. Ed evidentemente le sue dimissioni erano frutto dell’ennesimo “avanti con Formisano” di Esciua. A quel punto, con coerenza, Mazzoni si è fatto da parte.

Ieri la giornata è scivolata liscia come fosse un lunedì classico. Riunione organizzativa la mattina, riunione tecnica il pomeriggio, ma di quelle che si fanno ogni settimana. Come se nulla stesse succedendo. Cosa vuoi che siano 8 sconfitte su 12 partite...

Il nome di Lucarelli

C’è un retroscena. Già da qualche settimana il nome di Cristiano Lucarelli ronza intorno alla testa di Esciua. Ma non per scelta del presidente, bensì perché diverse componenti glielo indicano come unica possibile strada per salvare la stagione. E su questo siamo d’accordo. Perché oggi Cristiano (sempre che poi accetti, ma il suo amore per il Livorno lo conosciamo...) rappresenterebbe un’occasione d’oro, da prendere al volo.

Il nome Cristiano Lucarelli sembra però indigesto a Esciua, che lo considera troppo vicino alla Curva e magari a personaggi che potrebbero essere interessati a rilevare il Livorno.

Sembra incredibile: tutto ciò che i livornesi amano, Esciua non lo digerisce.

Sempre più solo

Ripetiamo un concetto. Non è che Formisano sia il male assoluto, il Livorno è stato allestito male e si è esagerato con la scelta di risparmiare. Questo allenatore ci mette del suo, ma sarebbe un errore pensare “via Formisano si va ai playoff e tutti i problemi sono risolti». No, non è così.

Ma oggi cosa c’è dentro il Livorno? Poco, quasi più niente. Il club manager Mazzoni è uscito di scena, il segretario generale Massimiliano Casali non è operativo, il direttore generale non c’è. In sostanza è rimasto soltanto il ds Doga, più Laudicino che però si occupa di altre robe. Può oggi una società di serie C andare avanti con questa struttura?

La più grande sconfitta

Uno dei problemi di questa società è che ci fosse mai uno che dice “scusate, abbiamo sbagliato”. No, è sempre colpa degli altri. Della Curva Nord, dei giornalisti, di qualche club, del sindaco...

Esciua dovrebbe riflettere su uno stadio ormai vuoto. Quasi 8000 spettatori per il debutto contro la Ternana, appena 2000 contro il Forlì. Per strada abbiamo perso 6000 tifosi, oltre a quelli che magari si potevano ri-avvicinare con un campionato di buon livello. Questa sì che è una grande, grandissima, sconfitta.l




 

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