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Basket serie A2

Una Libertas involuta sconfitta a Rieti: terzo tempo inguardabile e finale 97-78

Una Libertas involuta sconfitta a Rieti: terzo tempo inguardabile e finale 97-78<br type="_moz" />

Metamorfosi al contrario degli amaranto: la squadra di Livorno finisce pure a meno 30: Banks a secco

27 ottobre 2024
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RIETI. Prendiamo dall’Enciclopedia Treccani. Metamorfosi, definizione: trasformazione di un essere o di un oggetto in un altro di natura diversa. Ecco. Dalla partita interna con Cantù (Libertas bella e impossibile) gli Amaranto visti (anzi, non visti) ieri a Rieti hanno fatto la loro metamorfosi. All’incontrario: da farfalla a bruco. E stavolta, un pizzico di preoccupazione è legittima. Le nude cifre inchiodano la squadra che dopo aver galleggiato – non senza fatica, ma dignitosamente nei primi due quarti – si è letteralmente squagliata nel terzo nel quale è stata messa in un angolo e ha incassato colpi su colpi fino a stramazzare al tappeto.

Leggiamoli insieme, allora i numeri che fotografano più di ogni altra parola la brutta prestazione della Libertas. Purtroppo, c’è l’imbarazzo della scelta. Si può partire dai due soli rimbalzi offensivi catturati in tutta la partita, ma nemmeno questa statistica dice tutto, perché nelle pieghe della goleada dei Sabini è opportuno ricordare (anche se fa malissimo) che uno di questi rimbalzi è di squadra: tiro sbagliato di Allinei, palla che viene toccata da Piunti e finisce fuori. L’altro l’ha catturato Hooker quando la partita era sotto crioterapia: nel ghiaccio dopo 35’ di gioco. L’elenco è lungo. Eclatante è stata la non prestazione di Banks. Bravi gli avversari ad ammanettarlo, ma a questo giro si è andati sotto il minimo sindacale, perché nell’arco di un campionato anche a un americano può succedere di fare “virgola”, ma non di prendersi appena due tiri e lasciare lo scout pressoché immacolato, salvo 3 palle perse e 1 assist per una valutazione complessiva di -3. A proposito di valutazione: 123 a 67 per Rieti può bastare per completare l’esercizio di masochistica rivisitazione di una domenica nella quale la LL si è subito adeguata al ritorno dell’ora solare con l’arrivo delle tenebre già a metà pomeriggio: prima, durante e dopo la palla a due.

Nel complesso nella prima metà della partita la Libertas aveva tenuto botta. Certo: Rieti ha provato a scappare subito (8-0), ma un ispirato Hooker ha ricucito lo strappo nonostante un arbitraggio che si annunciava ipercasalingo (due falli fischiati a Italiano in 113”). La Real Sebastiani, però, non ha avuto bisogno di beneficiare di aiutini. Sebbene non sia il Cibona Zagabriam ha sempre tirato bene dal campo (sia da 2 che da 3, sia contro la difesa a uomo che contro la zona) e tutte le sante volte che la LL ha provato a riavvicinarsi (da 24-14 a 32-29) ha sempre azzeccato scelte e tiri. Gli Amaranto hanno sempre rincorso – invano – l’inerzia della partita. Hanno sofferto nello smile dove Spencer (in odore di taglio) ha fatto il signore degli anelli, mentre da tre Monaldi, ma pure Piunti punzecchiavano. Bene anche Johnson che senza strafare è stata una spina nel fianco della Libertas che si è aggrappata agli attributi di Fantoni, alla vena offensiva di Allinei, all’ottimo impatto di Filloy, ma che ha atteso inutilmente che Banks rispondesse al citofono. E senza di lui, nel contesto di una partita resa difficile dalla maggiore stazza degli altri, si fa presto ad andare in sofferenza.

La visione del terzo quarto dovrebbe essere vietata ai minori di 14 anni. Rieti ha fatto il bello e cattivo tempo. Andati al riposo sul 49-41, i padroni di casa hanno subito messo due triple. La Libertas si è disunita ed è andato in scena il remake dell’amichevole di settembre ad Arezzo contro i Sabini. Solo che la Real Sebastiani è stata più feroce di allora. Impietoso il parziale di 33-14 che dice proprio tutto con il garbage time iniziato al 25’. Rieti poi nel finale si è spinta anche a +30 (85-55) prima di allentare le cinture di sicurezza e incassare un break di 0-13 che ha riportato il divario su livelli più umani. Rieti è forte ed è in testa alla classifica, ma la Libertas può e deve fare di più: non si perde così solo per meriti altrui. Comunque coraggio. C’è tempo e ci sarà modo per rimediare. La LL non può essere questa.
 

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