Libertas e Msc, sboccia l’amore: «Lungo lo stivale sulla love boat»
Squadra, dirigenti e soci a bordo di Grandiosa per celebrare la nuova partnership. Bertoldero: «Puntiamo sempre più su Livorno. Sponsor? Ne stiamo parlando»
LIVORNO «Livorno è una città su cui Msc punta tantissimo». Massimo Bertoldero, mice manager di Msc Crociere, ribadisce un concetto molto importante per l’economia del territorio, dopo che l’armatore con sede a Ginevra un anno fa aveva fatto un passo di lato – sul fronte merci – nell’acquisizione di Tdt (passata poi sotto il controllo di Grimaldi), pur rimanendo tra i players principali della partita più strategica per il porto, quella della Darsena Europa, oltreché il soggetto che – attraverso Livorno Terminals – controlla le banchine passeggeri e costruirà il nuovo terminal crociere.
Bertoldero – che è a capo della struttura che in Msc Crociere cura meeting, incentive, congress and convention, event and exhibition, “Mice” appunto – parla ad una platea di un’ottantina di persone: in prima fila ci sono i giocatori della Libertas e con loro una cinquantina tra dirigenti, soci e sponsor della società amaranto (più tardi si unirà al gruppo anche il sindaco Luca Salvetti), tutti ospiti di Msc Grandiosa, città galleggiante ormeggiata all’Alto Fondale con vista privilegiata sulla città dall’alto dei suoi 19 ponti, 331 metri di lunghezza, praticamente tre campi da calcio, capace di ospitare 6.300 passeggeri e 1.700 membri dell’equipaggio, che ogni domenica parte dalle banchine livornesi portando i croceristi in giro per il Mediterraneo, tra Marsiglia, Barcellona, La Goulette, Palermo e Napoli.
«Per la prima volta – annuncia Bertoldero – qui avremo una nave anche nel periodo invernale, che partirà da Livorno tutti i mercoledì. Sarà Msc Lirica, che toccherà Baleari e Francia facendo di Livorno l’unica città del nord Italia insieme a Genova ad avere continuità croceristica per 365 giorni all’anno».
Ma l’evento a bordo di Grandiosa apre anche una collaborazione nuova tra l’armatore italo-svizzero – leader mondiale nel trasporto di container e terzo operatore al mondo nel settore delle love boat – e Livorno: una collaborazione sportiva con la Libertas, prima squadra cittadina, non solo nella palla a spicchi.
Da tempo radiobasket parlava di questa sinergia che ieri è stata ufficializzata. La domanda che il popolo libertassino adesso si fa è una: vedremo il logo Msc sulle maglie amaranto? È presto per dirlo, ma non è impossibile.
La crociera coi tifosi
«Stiamo parlando di una partnership su più livelli – spiega poi Bertoldero, a margine dell’evento –. Abbiamo iniziato con questa giornata e con una campagna sconti per chi si abbona alla Libertas». Gli abbonati alla prima stagione di A2 avranno un 10% di sconto sulle crociere Msc. «Tra le altre iniziative, a novembre abbiamo in programma una giornata a bordo con i tifosi proprio come quella che abbiamo fatto con soci e sponsor», aggiunge il presidente amaranto Roberto Consigli.
E Bertoldero continua: «Proprio con i tifosi, a fine stagione, vorremmo fare una crociera, con la presenza di alcuni giocatori e dello staff tecnico. L’idea è unire sostenitori e squadra ma organizzare anche un camp a bordo utilizzando il “palazzetto” che è in dote alla nave. Dobbiamo decidere la data, potrebbe essere maggio 2025. Il sogno poi sarebbe quello di fare il prossimo ritiro della prima squadra a bordo. Le strutture le abbiamo, col presidente Consigli siamo d’accordo: se la Libertas disputerà un’altra stagione super, il raduno si farà qui». La nave sarà la Msc Seaside, la nave di maggiore stazza mai costruita in Italia e in un bacino del Mediterraneo, che nel 2025 percorrerà lo stesso itinerario della Grandiosa con home port a Livorno.
Lo sponsor
Sul tavolo però c’è di più. Sulla maglia libertassina negli anni hanno campeggiato sponsor di livello internazionale: basti pensare a Birra Peroni, Peroni Analcolica, ma anche e soprattutto ai quattro anni del cane a sei zampe, con i marchi Boston Enichem, Enichem ed Enimont. Colossi mondiali legati per motivi diversi al territorio che hanno deciso di abbinare il loro nome alla Libertas, riconoscendosi nel suo stile e nei suoi valori.
«Ne stiamo parlando – dice Bertoldero –, c’è un dialogo in corso a livello aziendale».
L’operazione, ad oggi, non sembra semplice se si pensa a Msc come main sponsor. Più probabile, forse, che la compagnia possa comparire tra i vari nomi sulle maglie, proprio come accaduto l’anno scorso con la Reyer Venezia e come accade da anni nel calcio con Genoa e Milan, mentre solo il Napoli oggi può vantare il brand dell’armatore Gianluigi Aponte come sponsor principale. Ma tutto può succedere.
«C’è un budget per le sponsorizzazioni sportive – spiega Bertoldero –, ci sono riflessioni in corso su quanto possiamo spostarci sul basket».
Quel che è certo è che un legame forte tra Libertas e Msc è stato stabilito. Sia umano che di potenziale business. Una parte importante del merito è di Alessandro Santarelli, giornalista livornese di Radio Bianconera e tifoso storico della doppia L: è stato lui che ha portato Bertoldero – mestrino appassionato di pallacanestro e tifoso juventino – nel mondo amaranto, creando un’amicizia anche col presidente Consigli.
Di certo, se l’operazione andasse in porto, per la Libertas sarebbe un onore e un passo avanti gigantesco per (ri)affermarsi nel panorama del grande basket anche a livello imprenditoriale. E per Msc un modo per legarsi ulteriormente alla città.
«La solidità societaria che oggi vantiamo ci dà la possibilità di aspettare prima di scegliere il main sponsor», sottolinea intanto Consigli. Dando un messaggio chiarissimo.
I numeri
Davanti agli occhi dei giocatori – compreso l’ultimo arrivato Quinton Hooker – l’addetto stampa libertassino Fabrizio Pucci ha presentato anche i numeri che Libertas porta in dote, illustrando delle slide con curve in crescita esponenziale: 82 sponsor, di cui 9 platinum, quasi 2.400 paganti di media a partita nell’ultima stagione (abbonati compresi), partendo da un minimo storico di 459 biglietti venduti contro Piacenza a inizio stagione, quasi 41mila spettatori totali, 16 volte la squadra più vista sul canale Lnp.
Il 15% a Benvenuti
A margine il presidente Consigli raccontava come adesso la società abbia un valore di mercato riconosciuto: «Lo dobbiamo a Marco Benvenuti, il nostro socio “americano”. Marco ha comprato il 15% delle quote dalla Fondazione, dando un prezzo importante alla Libertas. È stata un’operazione in linea con la nostra idea di società, fatta da tanti soci nella Fondazione, tra cui alcuni big. Mi piace anche sottolineare il ritorno della famiglia D’Alesio: il loro contributo, con la palestra di via Pera, è importantissimo».
Il ruolo di Benvenuti (come l’aiuto di Walter De Raffaele) è stato decisivo per spingere gli americani a scegliere Livorno. Non è stato facile convincere due top player ad accettare una neopromossa che punta alla salvezza, da trent’anni lontana dal grande basket. Su di loro c’è stato il forte convincimento di Marco Andreazza, prima di tutto. «Sono davvero contento – confidava il coach –, la scelta è stata tecnica ma anche morale. Abbiamo voluto giocatori che sappiano stare dentro a un gruppo. La nostra forza è stata quella l’anno scorso, e dovrà esserlo anche quest’anno. I due americani, così come Filloy e Italiano, sono giocatori dall’alto profilo umano. È la prima cosa che ho voluto».
Dinamite Hooker
«Ho dormito 5 ore», ha raccontato sorridente il nuovo playmaker, che poi nel pomeriggio, accompagnato da Gianfranco Morelli si è sottoposto alle visite mediche. «Sono felice di essere qui con voi, non vedo l’ora di cominciare». Su di lui Andreazza ha speso parole importanti: «Un grande acquisto, poteva andare in A1 e in alcuni top club di A2. 14 punti in una delle squadre più forti del campionato francese dicono tutto».
«Abbiamo trattato direttamente con i procuratori sia di Quinton che di Banks e questo è stato una dei nostri punti di forza per convincerli – racconta Consigli –. Hooker è dinamite pura. Cento chili di muscoli su 185 centimetri. Suo fratello Amani è un giocatore dei Tennessee Titans della Nfl, la National Football League. Anche lui, mi ha raccontato, giocava a football fino all’highschool, quando dopo un infortunio passò al basket. Ci farà divertire», garantisce il pres mentre nella sfarzosa galleria della love boat i tifosi fischiettano il mantra libertassino “gireremo lo stivale...”. l
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