Il Tirreno

Livorno

Greg e la schiacciata della svolta. «Ho cavalcato l’onda Libertas»

di Fabrizio Pucci
Greg e la schiacciata della svolta. «Ho cavalcato l’onda Libertas»<br type="_moz" />

Allinei sempre più decisivo: «Non mi aspettavo di crescere così tanto»

30 gennaio 2024
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LIVORNO.Vent’anni ancora da compiere, ma il piglio del veterano. La naturalezza con cui Gregorio ‘Greg’ Allinei ha schiacciato a una mano dopo aver saltato Almansi è l’immagine simbolo della domenica amaranto con la Libertas che si è sbarazzata dell’ostica Piombino tenuta al minimo stagionale di 68 punti.

Gregorio. Ci racconta quell’azione?

«La schiacciata è stato un momento di inerzia pura perché stavamo spingendo sull’acceleratore. Quando ho visto il difensore che mi stava tornando di fianco, mi sono buttato verso il fondo e sono andato su senza pensare. E poi quello che è successo è successo. Sono contento che il gesto tecnico sia piaciuto e che abbia fatto divertire qualcuno».

Lei garantisce talento e corsa. La Libertas ama abbassare il ritmo. Come concilia attitudini ed esigenze tattiche?

«Ho cercato di adattarmi al nostro tipo di gioco. Abbiamo una squadra lunga che con alcuni assetti predilige più la corsa, mentre con altri tiene il ritmo più basso. Questa doppia modalità di interpretare la pallacanestro ha consolidato il mio modo di giocare che è diventato più completo perché al basket ‘da corsa’ ho abbinato quello ragionato, da fermo a difesa schierata».

Uscite a punteggio pieno da una settimana con tre partite. Quanto pesa questo “en plein”?

«Tantissimo. Sappiano bene che in questo campionato i turni infrasettimanali incidono tanto dal punto di vista mentale e fisico. In una settimana si può fare 0-3 o 3-0 e gira tutto il campionato».

Momenti decisivi in questa stagione.

«Sì, sono fasi del torneo davvero importanti. Abbiamo conquistato tre vittorie per nulla banali arrivate con squadre toste di assoluto livello. Questo dimostra che questo campionato è assai competitivo e in cui non ci si può permettere la benché minima distrazione e nemmeno un piccolissimo passaggio a vuoto altrimenti si viene puniti da tutti, dato l’alto livello. Basti pensare a quello che è successo domenica ad Herons Montecatini che ha perso a Caserta».

Qual è stata la vittoria più significativa?

«Tutte: sono state tre partite dispendiose dal punto di vista delle energie fisiche e mentali, di cui due anche abbastanza simili».

Quali?

«Quelle con Desio e Piombino, squadre di pura corsa. Siamo stati bravi a tenere botta e a mantenere il piano partita che il coach aveva preparato. Omegna invece è una squadra tattica, di grandissimo talento ed esperienza. Con la Paffoni, l’altra domenica fu una partita completamente diversa con insidie davvero importanti. Fummo abili a portarla partita sui nostri binari».

Bilancio finale super.

«Il bilancio della settimana è assolutamente positivo, ma proprio perché non dobbiamo distrarci, ci godiamo questi sei punti conquistati, ma pensiamo già alla trasferta di Crema per niente semplice».

Quali sono secondo lei i Margini di miglioramento della Libertas?

«Siamo una squadra in continua crescita. Anche quando perdiamo, comunque impariamo qualcosa. Adesso ci aspetta un girone di ritorno che, come abbiamo visto, è ancora più tosto dell’andata. Sarà difficile ripetersi, ma essendo un gruppo davvero coeso, per me saremo abbastanza duri da reggere l’impatto e daremo il nostro meglio lottando fino alla fine come abbiamo dimostro fino ad ora. Mi auguro il meglio ed essendo scaramantico non vado oltre».

Con quale aggettivo descriverebbe la sua stagione?

«Eh. È decisamente difficile trovarlo. È un roller coaster di emozioni. Di certo sono davvero contento perché sono arrivato qui a Livorno assolutamente in punta di piedi senza alcuna aspettativa o pretesa considerando la qualità e l’importanza del gruppo in cui stavo entrando. Tuttavia, nel tempo i ragazzi sono riusciti ad integrarmi e a farmi trovare un bello spazio all’interno della squadra che mi sta permettendo di crescere sotto tutti i punti di vista. Il lavoro che quotidianamente facciamo in palestra sta portando i suoi frutti anche se c’è ancora tanto da fare».

Se lo aspettava?

«Dico la verità. Questa è una stagione di crescita che personalmente era anche un po’ inaspettata. Anzi per la precisione era un’incognita: campionato nuovo, squadra nuova di altissimo livello. Un aggettivo non lo trovo. Una definizione sì: è un bell’inizio di crescita».




 

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