L'"Ago" della bilancia: «Libertas, occhio alle squadre che corrono. PL completa, va sempre fermato Chiarini»
Pietro Agostini domenica 29 ottobre sarà l’ex e con Rieti ha già affrontato la squadra di Cardani. In arrivo il sesto turno di campionato Intanto alla LL è stata revocata la multa per lo sponsor
Livorno Poco più di tre mesi alla Libertas, una solo partita giocata (a San Giorgio su Legnano all’ultima giornata di regular season), ma una presenza nello spogliatoio. Pietro Agostini, il “Vichingo”, adesso gioca a Rieti ed è pronto per vivere la sua prima domenica da ex al PalaMacchia, fra tre giorni. Non solo: “Ago” ha già affrontato due volte la Pielle (semifinale di SuperCoppa e prima giornata di campionato – una sconfitta e una vittoria) e ha agio di parlare della squadra di Cardani con dovizia di particolari.
Pietro come sta?
«Mi sono fermato la scorsa settimana. Mi sono fatto male al polso e alla spalla contro Desio: andando a provare a stoppare un avversario sono caduto male. Adesso però sto meglio e domenica dovrei esserci».
Che effetto le farà?
«Figo. Da quando sono venuto via dalla Libertas sognavo di giocare dentro il PalaMacchia da avversario. Voglio vivere questa esperienza».
L’anno scorso tra un quarto e l’altro mangiava aristine a bordo campo. Quest’anno sarà diverso…
«Molto (ride). E non vedo l’ora».
Se l’aspettava una Libertas così balbettante a inizio stagione?
«No, ma ci poteva stare. Questo è un campionato diverso da quello dell’anno scorso: si può vincere e perdere con tutti. Non ci sono le tre o quattro big (LL, PL, Herons, Vigevano) della passata stagione, ma tante squadre attrezzate. Ci sono gli americani: insomma è un altro mondo».
Sta di fatto che la LL è in crisi. Come può uscirne?
«Deve riprendere da dove era l’anno scorso. Sta anche ai giocatori vedere e capire che cosa fare. Io non vedo questa situazione così negativa. Ci sono ragazzi con una carriera importante alle spalle. E il roster è di primo livello. Non sarei preoccupato. Conosco personalmente ogni singolo giocatore. So come lavorano. Devono solo prendere le misure a questo campionato nel quale ci sono squadre da corsa e che sanno come poter battere la Libertas».
Squadre tipo Desio, Crema e voi?
«Sì. Squadre che allungano il campo. Ma, ripeto: la Libertas ne uscirà. Andreazza e Venucci non avranno problemi a tirarla su».
Quanto le è dispiaciuto lasciare la Libertas?
«Molto, ma fa parte dello sport che ora è un business. Ma la vita è lunga non ho chiuso le porta con Livorno,. Amo la città e vorrei tornare a giocarci. Alla Libertas (a cui ieri è stata revocata la multa per lo sponsor, ndr) non dirò mai di no».
Pietro, ha affrontato due volte la Pielle. Che idea si è fatto della squadra di Cardani?
«É stata costruita molto bene e con criterio. Rispetto all’anno scorso hanno fatto scelte importanti e che mi convincono. Sono giovani, hanno talento ed energia. Vinceranno tante partite. Certo, faranno anche qualche passo falso, come contro di noi al debutto in campionato, ma solo perché sono una squadra giovane. Possono pagare dazio sul piano dell’esperienza, ma lo guadagnano in energia e con il tanto talento che hanno. Per me entrano di sicuro nelle prime quattro e anche in modo agevole. Perderanno perché in questo campionato regna l’equilibrio, ma finiranno nelle parti altissime della classifica».
Che pensa di Chiarini?
«Grande giocatore. Mi è piaciuto molto. Per vincere in campionato abbiamo dovuto bloccare lui. A Montecatini in SuperCoppa non ha segnato tantissimo, ma è stato presente nei momenti chiave nei quali sbloccava gli altri giocatori. A Rieti invece non gli abbiamo permesso di “creare” e allora abbiamo potuto difendere sul giocatore e non sulla squadra. A quel punto la nostra vita è stata più facile. Però la Pielle mi piace. Ha tutto: un lungo grosso (Giordani), un lungo atletico (Diouf), un 4 che può tirare da 3 (Lo Biondo), in play che passa (Rubbini) e uno che tira (Laganà). Insomma: hanno tutto. Pure un 3 che può giocare spalle a canestro (Campori)».
E Rieti?
«Obiettivo dichiarato la salvezza. Anche se speriamo di poter entrare nei playoff. Siamo una squadra giovane e da corsa. A parte la sconfitta interna con Omegna, ce la siamo giocata con tutti sbagliando solo i tiri decisivi. Dobbiamo ribaltare questa equazione e ci divertiamo”.
La sua stagione?
«Avevo iniziato benissimo. Poi ho avuto delle difficoltà: le avversarie mi spiano e mi limitano. Le mie percentuali sono calate, ma sono forte sul piano mentale e so reagire. E’ questione di passi in avanti. Tiro male da tre? Devo trovare soluzioni alternative: passare la palla ai compagni, cercare il tiro in avvicinamento. Nella vita o ci si lamenta o si migliora. Io per fare il salto di qualità opto per la seconda ipotesi».
Lo dedica un pensiero ai tifosi LL?
«Sono nel mio cuore. Li ho vissuto da dentro. Non giocavo eppure mi volevano bene. So quanta energie infondono alla squadra. In trasferta ero sempre vicino a loro. Sapevo tutti i cori. Un abbraccio a tutti». l