Toccafondi-Esciua, niente accordo. La trattativa sulla vendita del Livorno calcio si blocca sul prezzo
Il finanziere prima offre 500mila euro ma nel pomeriggio sale fino a 600mila. Per ora il presidente amaranto rimane dubbioso, l’opzione scade stanotte alle 24
LIVORNO. Le cose semplici non sono mai esistite nel Livorno. Sopratutto quando parli di società. E così, a 24 ore dalla scadenza dell’ultimatum di Toccafondi, non è ancora stato raggiunto con Joel Esciua l’accordo per la cessione del Livorno. Anzi, forse siamo anche un passo indietro rispetto ai giorni scorsi.
La cifra fissata
Mettiamo ordine alla situazione. La cifra che era stata fissata in un primo momento per l’acquisizione del Livorno era di 750mila euro.
Una valutazione che teneva conto della spesa dello scorso anno di Toccafondi per rilevare il Livorno (150mila euro), del cosiddetto “avviamento d’impresa” di qualche cartellino dei giovani di proprietà (in primis Fancelli, poi Pecchia e qualche juniores di qualità) e del progetto già avviato per la gestione della struttura alle Sorgenti in collaborazione con la Pls.
In sostanza Esciua aveva una prelazione d’acquisto a quella cifra da esercitare entro il 31 marzo. Ma alla scadenza ha chiesto qualche altro giorno di tempo. E Toccafondi gli ha concesso 5 giorni che scadono appunto domani sera alle ore 24.
La proposta
Stavolta in anticipo, Joel Esciua ha spedito una Pec (una mail certificata che vale quanto un atto ufficiale) a Paolo Toccafondi con una offerta di 500mila euro, dunque di 250mila inferiore rispetto a quella che era stata fissata. La cifra di 500mila è stata ritenuta da Esciua più congrua al reale valore di questa società. Saputo che Toccafondi era ben poco propenso ad accettare, nel pomeriggio ha alzato a 600mila euro la sua offerta. Ma non c’è ancora accordo.
Ultimatum
L’opzione che ha Esciua vale soltanto per la cifra di 750mila euro. Toccafondi non parla ma di certo ieri mattina era abbastanza irritato per questa proposta al ribasso. E, da quanto trapela, non sembrerebbe propenso a cedere neanche alle nuove condizioni chieste da Esciua.
Cosa può succedere
Insomma, a oggi l’accordo non c’è. Se Toccafondi non accetta la proposta di 650mila euro, le possibilità restano tre.
1) Esciua entro la mezzanotte invia una nuova Pec a Toccafondi alzando la sua offerta a 750mila euro, e a quel punto l’affare si chiude in un attimo. Ma l’intervista che vedete a fianco, sempre escludere questa possibilità.
2) Toccafondi ed Esciua invece di trattare per telefono o per Pec, si mettono a un tavolo, parlano, limano le differenze e trovano un accordo.
3) Entro la mezzanotte (molto probabile) non arriva nessuna nuova proposta da parte di Joel Esciua, decade l’opzione del finanziere brasiliano e a quel punto Toccafondi o va avanti lui oppure inizia a vagliare le altre proposte che sarebbero arrivate in sede negli ultimi giorni.
É evidente che l’opzione 2 sembra la più logica, anche perché non stiamo parlando di differenze abissali, 150mila euro sono meno di un decimo di quanto servirà poi per allestire un Livorno in grado di vincere la prossima serie D. Tra uomini d’affare, trattare sulle cifre con ribassi e rialzi è un classico. Ma al momento non si intravede questa possibilità di un “tavolo chiarificatore”.
A meno di colpi di scena, fino a giovedì mattina sarà molto difficile avere il quadro ben definito della situazione.