L'ex Cutolo verso il derby: «Veniamo a Livorno a fare la partita. Il pari? Ci darebbe slancio»
L'attuale direttore sportivo dell’Arezzo capolista: «La squadra di Esposito è cresciuta rispetto all’andata e ha trovato equilibrio»
LIVORNO. La sua parentesi da giocatore a Livorno è stata breve ma intensa. Sei mesi con 21 presenze e 6 reti in una squadra, guidata dall’idea di calcio zemaniana del “Gaucho” Gautieri, che segnava tanto e faceva divertire i tifosi. Ma al di là dei numeri e della durata del suo trascorso all’ombra dei Quattro Mori, Aniello Cutolo è un giocatore che a Livorno ha lasciato un bel ricordo, come calciatore e come persona. Domenica, però, tornerà al Picchi da avversario, visto che dopo aver appeso le scarpette al chiodo è diventato direttore sportivo dell’Arezzo. «Tornare a Livorno è sempre bello – esordisce l’ex attaccante –. La mia esperienza è durata poco, ma sono stato bene e ci torno veramente volentieri. Sarà emozionante entrare di nuovo al Picchi per una sfida così importante».
Cinque vittorie consecutive, le ultime tre senza subire gol. L’Arezzo non ci poteva arrivare meglio.
«Nell’ultimo periodo abbiamo sicuramente cambiato marcia. Il nostro obiettivo fin da inizio anno è quello di vincere il campionato e non ci siamo mai nascosti. Così anche la preparazione era stata programmata per arrivare al top in questa fase».
Cosa è scattato tra i suoi giocatori per fare questo salto di qualità?
«La squadra sta viaggiando su livelli alti da inizio stagione, ma nell’ultimo periodo abbiamo capito che ci sono partite che da vincere in modo sporco, adeguandoci alla categoria. La nostra idea di gioco rimane chiara, ma in gare come quella di Ponsacco, con il terreno di gioco al limite della praticabilità, abbiamo dovuto battagliare. La partita contro i rossoblù è stata fondamentale».
Anche a livello di organico avete cambiato qualcosa rispetto all’andata.
«Abbiamo cercato di perfezionare una rosa già forte. Davanti eravamo partiti con Diallo e Boubacar, mentre col mercato invernale abbiamo inserito Gucci e Persichini. Sono due giocatori da categoria superiore che andavano aspettati un po’, visto che avevano avuto poco minutaggio, ma ora stanno facendo la differenza».
Il Livorno ha cambiato tantissimo, pensa che la rivoluzione abbia fatto bene agli amaranto?
«Assolutamente sì. Rispetto alla squadra affrontata all’andata secondo me quella di adesso è più forte, hanno trovato un equilibrio come dimostrato dai sette risultati utili consecutivi. Stanno cercando di consolidare un posto nei playoff e vorranno fare bene. Noi li rispetteremo, consapevoli di avere una squadra che sa quello che vuole».
Per voi è una sfida decisiva?
«No, decisiva no perché mancano altre sette giornate e ventuno punti sono tantissimi. Di sicuro negli otto step che dobbiamo fare quello di Livorno è uno dei passaggi chiave. Uscire dall’Ardenza con un risultato positivo ci darebbe uno slancio incredibile».
Che partita si aspetta?
«Una bel confronto tra due squadre che se la giocheranno a viso aperto in un campo che permette di giocare a calcio. Il nostro obiettivo sarà quello di cercare di fare la partita, ma sappiamo che dall’altra parte non ci sarà un avversario che si chiude e basta. Non sarà facile».
Ad Arezzo che aria si respira?
«Quella di una settimana diversa dalle altre. Sono partite che regalano un’atmosfera diversa. Ce ne vorrebbero di più, sono il bello del calcio. Si affrontano due piazza blasonate, con percorsi diversi in questa stagione, ma si tratta di due squadre che in questa categorie non c’entrano niente. Mi aspetto una sfida avvincente, che vinca il migliore».