«Livorno, opportunità unica». I tre nuovi arrivi amaranto si presentano
Fogli sarà il portiere titolare e Rodriguez è pronto a far impazzire i tifosi. Lucarelli: «È il sogno che avevo da bambino, ma il 99 non lo tocco»
LIVORNO. Ìl sorriso da fossette e denti era da pubblicità, canta Francesco Guccini e nel giorno della presentazione dei tre nuovi acquisti amaranto, i loro volti sorridenti e felici sono il miglior spot per l’inizio della stagione del Livorno che ormai è alle porte. La soddisfazione dipinta sulle loro facce era la stessa: un po’ sorniona e furbesca quella dell’esperto Rodriguez, orgogliosa e convinta quella del labronico doc Lucarelli e evidente come quella di un bimbo che entra al luna park per il giovanissimo Fogli. Perchè non importa l’età, il passato e le categorie in cui ognuno di loro ha giocato, per tutti e tre Livorno rappresenta, ovviamente con sfumature diverse, un’opportunità unica.
«Rifiutare una piazza così è impossibile – esordisce subito il cubano Samon Reider Rodriguez – Quando mi ha chiamato il Livorno non ci ho pensato due volte, anche perché il presidente Toccafondi mi ha martellato per vestire la maglia amaranto (ride, ndr). E’ un’opportunità importantissima, ci sarà più pressione anche dello scorso anno, ma non mi spaventa».
Il curriculum dell’attaccante nativo di Guantanamo parla chiaro con 129 gol in carriera, praticamente uno ogni due partite, con la migliore stagione messa in scena a Seravezza dove in 19 gare fece centro 19 volte. «Con i verdazzurri giocavo da centravanti sfruttando la mia velocità e il mio attacco dello spazio, ma era una squadra diversa da quella che saremo noi. Qui siamo più forti e sarò fondamentale palleggiare di più e tenere in mano il pallino del gioco. In attacco siamo tanti, ma la concorrenza fa parte del gioco e ci dà la certezza che tutti avremo sempre la massima attenzione. Le bandiere di Cuba in Curva Nord? Mi fa piacere saperlo, spero che quest’anno ce ne siano ancora di più».
Chi la Curva Nord la conosce come le sue tasche è Mattia Lucarelli che, al fianco di babbo Cristiano, ha seguito con trepidazione tutte le gare del Livorno nelle finali playoff, incassando anche la delusione di Pomezia. «Giocare nel Livorno è un sogno che avevo fin da quando sono bambino, ma la frustrazione dopo la finale mi ha convinto definitivamente a scegliere l’amaranto. Il Livorno dopo le grandi delusioni è sempre ripartito alla grande e in quel momento mi sono detto ‘io ne voglio fare parte’ e per fortuna c i sono riuscito».
Quando si parla dell’esterno mancino classe 1999 è impossibile non collegare immediatamente la mente al bomber col numero 99. «Babbo mi frenava perché da padre era un po’ negativo, ma sentivo che dentro di sè col cuore mi diceva di scegliere il Livorno. Se è un rischio scendere nei dilettanti? Sì, lo è, ma non c’è modo migliore di rischiare che con la squadra della mia città».
Dopo tante esperienze in Serie D tra cui quelle con Viareggio e Lucchese, Lucarelli lo scorso anno ha vestito la maglia della Pro Sesto in Serie C. «Il campionato professionistico mi ha lasciato tanta esperienza e anche a livello di gioco sono riuscito a confrontarmi con un livello davvero notevole, di sicuro rispetto a due anni fa quando ero alla Pls ho più consapevolezza. Con che obiettivo arrivo? Gli obiettivi personali non mi piacciono, a livello di squadra qui si può solo vincere». E per chiudere una curiosità sul numero di maglia. «Il 99 non lo tocco, forse un giorno lo indosserò se lo meriterò. Probabilmente sceglierò ancora il 16 che è la somma delle cifre che compongono l’anno di nascita del Livorno».
Giornata che sarà difficile da dimenticare anche per il giovane Gabriele Fogli, classe 2003 che sarà il prescelto per difendere i pali del Livorno. «Per me è la prima esperienza tra i grandi, ho avuto un approccio positivo e spero di far bene. Questa è una piazza che dà grandi responsabilità, ma da quando sono arrivato mi sono sentito a casa, in una famiglia, e questo è l’aspetto che mi ha convinto subito».
L’emozione per l’estremo difensore che arriva dal settore giovanile della Fiorentina gli si legge negli occhi. «Non mi sono ancora reso conto alla perfezione di dove sono. E’ un orgoglio incredibile vestire la maglia del Livorno, magari in ritiro riuscirò a realizzare (ride, ndr)».
Infine un breve passaggio sulle sue caratteristiche con la stazza, oltre 1 metro e 90 di altezza, che promette bene. «Mi reputo un portiere molto reattivo e coraggioso. Con i piedi sono migliorato molto, anche se vista la giovane età sono tanti gli aspetti su cui devo ancora crescere e su cui lavorerò. Un modello di ispirazione in campo? Donnarumma».