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«Ecco come sarà il Livorno»: Braccini e le idee amaranto

Alessandro Lazzerini
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Il ds senza filtro: «Ora solo giocatori da categoria superiore»

24 luglio 2022
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LIVORNO. Gli esperti di trattative di mercato insegnano che il calciomercato non si ferma mai, neanche di inverno, figuriamoci quindi a fine luglio, nel momento più caldo. In verità, però, quello del Livorno è in un momento di riflessione, di temporeggiamento, a causa del limbo tra due categorie in cui si trova la società amaranto. Il direttore sportivo Marco Braccini e il responsabile dell’area tecnica Gianni Califano stanno valutando centinaia di profili, ma gli ultimi colpi, quelli veri, in casa labronica arriveranno quando la categoria d’appartenenza sarà nota. «La linea guida da parte della società – spiega il ds – è quella di concentrarsi sulle quote e cercare di chiudere in questi giorni il pacchetto giovani e temporeggiare, che non vuol dire stare fermi, sugli over».

Direttore, quanto è difficile essere in mezzo a due categorie?

«Tanto. Negli ani passati sono sempre stato abituare a pianificare la stagione con largo anticipo. A fine giugno avevo già concluso la squadra, mentre adesso serve avere un piano A e più piani di riserva, in modo da farsi trovare sempre pronti. Ma ci sono anche dei lati positivi in questo mercato».

Quali?

«Il fatto di avere accanto Gianni Califano che a livello nazionale conosce tantissimi giocatori e poi quella di poter allargare in confini in tutta Italia, vista la possibilità di vitto e alloggio per i giocatori. Dobbiamo farci trovare pronti con l’85% della rosa già completata e poi chiudere il cerchio con i tasselli giusti una volta che sapremo la categoria».

Che squadra state cercando di costruire?

«Buttare via tutto quello che è stato lo scorso anno sarebbe stato sbagliato quindi vogliamo migliorare il gruppo della passata stagione, creando una rosa meno compassata, più dinamica, più fresca e con più personalità per fare la partita».

E numericamente?

«In D faremo una rosa da 22 elementi, perché avremmo gli Juniores Nazionali, in Eccellenza serve essere 26».

Partiamo dalla porta. È arrivato Fogli.

«Sì, un ottimo prospetto, forte tra i pali e reattivo. Avevamo preso sia lui che Berti dalla Roma, ma la concorrenza tra due giovani in porta non la volevamo perché si sarebbe potuta innescare una situazione noiosa. Il portiere va battezzato subito e Fogli sarà il titolare».

E poi?

«Ci saranno Giorgio Bettarini, 2003, maturo sotto ogni punto di vista, e Filippo Tani, 2005, su cui scommetto: tra qualche anno sarà il portiere del Livorno».

Capitolo difesa. Come la state organizzando?
»Abbiamo confermato Giampà che sarà utilissimo e aspettamo che venga definita la situazione di Russo che noi vogliamo al centro della difesa. C’è Fancelli, classe 2004, e stiamo lavorando per un pari età che viene da una Primavera di una squadra di Serie A. A completare il reparto faremo un acquisto quando conosceremo la categoria».

Di che caratura?

«Se sarà Eccellenza, arriverà un giocatore di Serie D, mentre se saremo in D arriverà un profilo da Serie C».

Diana era un’idea?

«Più di un’idea. Eravamo d’accordo su tutto, ma il ragazzo non se l’è sentita di dire no al Gavorrano dove aveva un accordo. Si è comportato da professionista e va rispettato».

Passiamo al centrocampo, rimangono Luci e Apolloni.
«Sì, Apolloni può diventare veramente importante, è forte, ma dovrà sudarsi il posto. È un discorso che vale per lui come per Luci e per gli altri, chi viene a Livorno deve sapere che ci saranno 22 titolari».

In mediana che operazioni farete?

«In ritiro, in prova, ci saranno Costanzo della Pls e il classe 2001 Pietro Tempesti, già con 30 presenze in C. Questo perché se andremo in Serie D pensiamo di mettere il 2001 in mezzo al campo. Anche qui faremo un acquisto importante con la stessa logica del difensore».

Che profilo cercate?

«Un playmaker di grande personalità e qualità che sappia far girare la squadra».

E sugli esterni?

«A destra abbiamo Pecchia e Franzoni, e cerchiamo una quota . Servirà un giocatore di livello e non va sbagliato. A sinistra, oltre al 2003 Porcellini, abbiamo Lucarelli e Giuliani».

Sui giovani state valutando profili dai top team.

«Esatto. Ogni tanto però leggo di qualche tifoso che si lamenta che non sono prime scelte, ma è normale. I titolari nelle Primavere delle squadre di A vanno nei professionisti, ma uno che magari fa la riserva a due che sono in Nazionale se viene in Serie D è un lusso. Per dire, ci piaceva Nunziatini, ma è andato in C».

Chiudiamo con l’attacco: niente Ferretti.

«È un giocatore forte, un ragazzo fantastico, ma volevamo avere profili più giovani e più eclettici. Serviva più freschezza e dinamismo».

Ed ecco Rodriguez.

«È un giocatore pazzesco, che non ha categorie. Tecnicamente ha dei numeri incredibili, dipenderà molto da come si ambienterà a Livorno. È uno che caratterialmente ricorda un po’Diamanti, secondo me i tifosi se ne innamoreranno».

Vantaggiato e Torromino?

«Come per Russo, ma lì la situazione è più lineare, è un discorso che cura in prima persona il presidente e che dovrebbe risolversi nel giro di una settimana. Se saranno nella rosa io ne sarò felicissimo perché credo che abbiano ancora molto da dare e ho fiducia nella loro voglia di rivalsa».

Moscati come mai no?

«Bravo, ma non è un bomber di razzza. Speriamo di aver presoi meglio, il campo poi dirà se avremo ragione o no»

Niente operazioni quindi in avanti?

«Se andassimo in D potrebbe arrivare un centravanti puro, o un esterno, vedremo. Ma con Rossi, un top assoluto, una certezza come Frati e un giocatore come Neri che può fare una super carriera, siamo forti».
 

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