Livorno, l’Ardenza ritorni un fortino: alle 16,30 la finalissima di andata
È l’ultima apparizione in casa, davanti al suo popolo il Livorno non può fallire. Avversario il Pomezia
C’era una volta il fortino dell’Ardenza. Quello che spaventava le grandi del calcio italiano che dovevano sudare le sette camicie per uscire con un punto dal Picchi. Quello dove il Livorno ha costruito le ultime tre promozioni. La notte da sogno di Diamanti e compagni con il Brescia, il gol di Paulinho e l’estasi del ritorno in A con l’Empoli. Il gol di Vantaggiato e la B ritrovata in un caldo pomeriggio d’aprile con la Carrarese.
Quel fortino, nelle ultime tre partite, ha visto un Livorno tutt’altro che brillante. Due clamorose sconfitte nella poule promozione e un pareggio scialbo con la Maccarese. Un trend che va invertito, per forza. Non c’è altra strada, non c’è altra possibilità. In canna è rimasto un ultimo colpo che non può essere sprecato. Quindi, serve il fortino. Non importa se invece di ventimila persone ce ne saranno tre o quattromila.
Chi vuole bene al Livorno oggi sarà allo stadio. Una lucida follia che porta il popolo amaranto a sognare di battere il Pomezia. È il primo atto di una finale. Come a Empoli nove anni fa. E se vogliamo oggi conta anche di più.
Pochi dubbi
Dal punto di vista tattico, mister Giuseppe Angelini dovrà operare alcuni cambi rispetto alle scorse settimane, visto che le assenze di Luci e Vantaggiato tolgono allo scacchiere amaranto due pilastri fondamentali. Il tecnico romagnolo, nel suo 4-2-3-1, sembra avere i maggiori dubbi sulle corsie esterne. Se a destra dovesse giocare Franzoni, a sinistra ci sarà Giuliani, come nelle ultime uscite.
Se invece sull’out di destra si scegliesse Giampà, che lì ha fatto benissimo con la Maccarese, per una questione di quote a sinistra tornerà Panebianco. In mezzo alla difesa spazio a Russo e Ghinassi con Pulidori in porta.
In mezzo al campo Gargiulo affiancherà Apolloni, mentre a destra ci sarà il solito Pecchia, con Torromino sulla fascia opposta e Frati a completare il terzetto di trequartisti alle spalle di Ferretti.
Serve una reazione
Per vincere servirà un Livorno più propositivo e più pimpante di quello visto nelle ultime occasioni, ma attenzione a non prestare il fianco al Pomezia. La squadra rossoblu è una formazione di grande valore per la categoria, con due giocatori come Teti e Massella che là davanti possono fare fuoco e fiamme. Quindi servirà equilibrio. In sintesi: rispetto di un avversario quotato e ambizioso, anche per la questione dei gol in trasferta, ma anche il coraggio di chi si chiama Livorno e in casa deve giocare per vincere, contro chiunque. Ci sarà da soffrire, chiusi all’angolo, e da incassare qualche duro colpo. Per poi aspettare il momento giusto e attaccare.
L’input di Angelini
È l’ultima apparizione del Livorno all’Ardenza. Anche se il ritorno a Pomezia sarà quello decisivo, ora bisogna che la squadra si congedi nel modo giusto. Il messaggio del mister è chiaro: «Mi piacerebbe rivedere il gruppo del primo mese dal mio arrivo. Più libero mentalmente e con le idee di gioco che riuscivamo a mettere in campo. Di sicuro però adesso dobbiamo scegliere una strada, un modo di approcciare e giocare la partita e andare tutti in quella direzione. È la cosa più importante, remare tutti dalla stessa parte. Sarà fondamentale non subire gol, ma vincere con la rete inviolata sarebbe il massimo. Lo 0-0 è il migliore dei pareggi, ma noi dobbiamo scendere in campo per vincere». l