Libertas, l'orgoglio di Andreazza: «Questa squadra non molla mai neanche il Real l’avrebbe vinta»
Marco Andreazza: «Altri vendono per trionfi risultati ben minori, è il momento di gioire. Ora che ci siamo tolti la scimmia godiamocela. Grazie a tifosi che non ci hanno mai lasciato»
LIVORNO. Marco Andreazza è l’artefice della rinascita libertassina. Il 6 febbraio, trasferta di Alba, al suo debutto sulla panchina amaranto, la Maurelli era undicesima e depressa, dopo il tracollo nel derby. Da allora, giornata dopo giornata la squadra è cresciuta arrivando a un risultato che a inizio stagione sembrava il minimo sindacale ma che oggi rappresenta una conquista da festeggiare.
E infatti in casa Libertas si festeggia. Alla fine della conferenza stampa il presidente Consigli coglie di sorpresa l’allenatore e lo annaffia con una bottiglia di spumante. «Non ci sono riusciti in spogliatoio ma lo facciamo qui», sorride il pres. Il siparietto racconta il clima di serenità che c’è in casa LL dopo questa vittoria che ha dato il pass per i playoff.
«Da altre parti per molto meno vendono risultati assai minori come stagioni trionfali e allora trionfiamo anche noi stasera», dice Andreazza. Che ricorda le sue parole dopo il ko interno contro Sangiorgio, alla sua seconda uscita. «Dissi che ci sarebbe stato da combattere fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata e così è stato – sorride –. Voglio dire un grazie a tutti i ragazzi, agli assistenti, al mondo Libertas. Ora dobbiamo andare a godercela, affrontiamo una squadra più forte, con la mente sgombra ma anche consapevoli che siamo una squadra con dei valori, una squadra che difende. Siamo ai playoff, le scimmie ce le siamo tolte, godiamoci il grande ballo e gioiamo».
Il pensiero di Andreazza è per i tifosi. «Ci sono sempre stati vicini anche quando non siamo stati all’altezza, e mi viene in mente Omegna e Piombino, mentre a Pavia (dove arrivò un’altra imbarcata, ndr) a 7 minuti eravamo meno 9 ma non ci siamo accorti neanche noi di essere meno 9 e ci siamo disuniti purtroppo. A Omegna e Piombino invece abbiamo fatto due brutti passi falsi e c’erano tanti tifosi arrivati a sostenerci, abbiamo saputo prenderci le critiche, saputo riconquistare il nostro pubblico, ridare energia ad una piazza che, sulla nostra sponda, era un po’ depressa. Tornando indietro all’ultimo periodo il rammarico ce l’ho per il ko con Vigevano che è stata una delle migliori partite contro squadre di livello».
Sulla vittoria bella e sofferta contro Varese, il coach racconta: «Il canestro del loro sorpasso (Spatti in penetrazione per il 58-59, ndr) è arrivato con cinque nostri giocatori fermi, Morgillo senza una scarpa, e gli altri quattro a guardare Spatti che realizzava da sotto. Se perdo una partita per un canestro così impazzisco».
Un attimo dopo è arrivato il massimo vantaggio di Varese: canestro di Allegretti dall’angolo per il 58-61 a 1’50” dalla sirena. «Lì siamo stati bravi, l’abbiamo raddrizzata, senza disunirci».
Sugli ultimi dieci secondi incredibili (doppia bomba di Varese) Andreazza racconta: «Volevamo far fallo, anzi lo abbiamo fatto, ma non ce l’hanno fischiato. Poi Librizzi e Spatti l’hanno buttata per aria e hanno fatto canestro tutte e due le volte. Detto questo qualsiasi squadra stasera, anche il Real Madrid, avrebbe perso. Noi no, perché siamo una squadra con attributi granitici, abbiamo saputo soffrire tutto l’anno, e per questo dico grazie a chi c’era dall’inizio stagione, abbiamo vinto un derby, guadagnato accesso ai playoff che sembrava una chimera, ci siamo compattati, abbiamo sofferto ed eccoci qui».