Livorno

Livorno choc. E Lucarelli piange a fine gara in tribuna

Fabrizio Pucci
Livorno choc. E Lucarelli piange a fine gara in tribuna

Il pareggio col Perugia vuol dire quasi retrocessione. Con l’ex attaccante anche David Balleri impietrito dopo il fischio finale

08 maggio 2016
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LIVORNO. Livorno-Perugia è finita da cinque minuti. La tribuna si sta svuotando. Restano seduti in due. Uno è Cristiano Lucarelli, l'altro David Balleri. Hanno seguito la partita insieme a re Igor Protti che, con il cuore colmo di dolore, si sta avviando all'uscita. Hanno gli occhiali scuri. Balleri è impietrito. Una statua di sale. Delusione e rabbia. C'è suo figlio Gabriele. Lui abbozza un sorriso. Per educazione.

Igor, Cristiano e David. Loro sanno quanto hanno sofferto per questa maglia. L'amore, la dedizione, l'esempio. Giornate indimenticabili. Senso di appartenenza. Si svuota lo stadio, ma Lucarelli resta lì, quasi ingobbito sul seggiolino. Maglia nera a maniche corte. Tatuaggi. I segni indelebili di un amore infinito. Il Fides, simbolo di Livorno e quello delle Bal. Che anni, furono quelli. Quante corse sotto la curva nord. C'era lo stadio mobile. In campo tifosi-giocatori.

Passano i minuti. La tribuna adesso, sì, è vuota. Lucarelli è ancora lì. Passa la mano davanti alla bocca. Prova a ricacciare dentro le lacrime. Lo abbiamo visto piangere l'ultima volta nell'estate del 2004, il giorno della presentazione del libro di Pallavicino "Tenetevi il miliardo". Quel pomeriggio annunciò che sarebbe rimasto altri anni in amaranto. Adesso inforca gli occhiali da sole, quasi per pudore. Lui sa che cosa vuol dire giocare nel Livorno e non può sopportare questo scempio. Conosce trama e ordito della maglia come ogni centimetro quadrato della sua pelle. Anzi. Quella è la sua pelle.

Era un bimbo, Cristiano, quando il Livorno spendeva i suoi giorni in serie C. Lo ha portato a suon di gol in A e in Europa. Adesso piange. Non riesce a sciogliere quel groppo in gola. L'ultima volta ci abbiamo messo 30 anni per uscire dal calcio dei cancellati. Nelle lacrime di un monumento come Lucarelli c'è l'amarezza di una città. Qualcuno gli scatta una foto. Ecco. In quell'immagine c'è il senso dell'amore per la maglia. Quella è una foto destinata a rimanere nella storia del Livorno Calcio .

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