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Il grido d'allarme

Polizia a Livorno, l'sos del sindacato: «Sulle volanti in quattro per turno»

Una volante della polizia di Stato (foto d'archivio)
Una volante della polizia di Stato (foto d'archivio)

Il Siulp provinciale chiede al prefetto Giancarlo Dionisi che si attivi per un aumento degli organici: «Solo all'ufficio prevenzione generale siamo passati da 72 a 61 agenti»

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LIVORNO. Il tema del potenziamento degli organici delle forze dell’ordine in città torna al centro del dibattito pubblico dopo i dubbi del sindaco Luca Salvetti e i chiarimenti del prefetto Giancarlo Dionisi, che reputa gli organici all’altezza delle necessità. Se ne era già parlato il 5 settembre e l’11 dicembre scorsi nel corso delle riunioni del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e, proprio pochi giorni fa, una nota ministeriale ha annunciato che «saranno attuati ulteriori trasferimenti e assegnazioni nell’ambito dei piani di mobilità del ruolo agenti e assistenti e del ruolo ispettori». Un segnale positivo, che però non basta a dissipare i dubbi del sindacato provinciale di polizia Siulp. A sollevarli è la segretaria generale provinciale Angela Bona, che mette in discussione alcune affermazioni ufficiali secondo cui «non si registra alcuna riduzione di risorse» e «gli organici risultano pienamente adeguati alle esigenze operative».

«Il sindacato – dice – ha il dovere di collaborare con le istituzioni – afferma Bona – ma anche quello di fare chiarezza, in modo diretto e senza adulazioni. Per questo abbiamo scelto di parlare di numeri, perché sono i numeri a raccontare la realtà dei servizi». Negli ultimi mesi la città è stata interessata da numerose operazioni “ad alto impatto”, con servizi serali e notturni mirati contro spaccio e immigrazione irregolare. «I risultati in termini di controlli e identificazioni sono evidenti – prosegue la segretaria livornese– così come è evidente l’impegno straordinario degli agenti, soprattutto in piazza Garibaldi e nella cosiddetta zona rossa. Ma Livorno non è fatta di una sola area e il rischio è che la criminalità semplicemente si sposti». Il sindacato sottolinea come alcuni uffici abbiano mantenuto una dotazione sostanzialmente stabile, come l’Ufficio Immigrazione, passato dai 19 addetti del 2019 ai 22 del 2023 e rimasto su numeri simili nel 2025.

«In questo caso – spiega Bona – la politica degli organici ha funzionato e l’ufficio riesce a rispondere alle richieste senza particolari ritardi». Diversa, però, la situazione di altri settori chiave. La digos è scesa da 22 addetti nel 2023 a 20 nel 2024 e 2025, così come la divisione anticrimine. L’ufficio del personale è passato da 15 a 14 unità, mentre l’ufficio di gabinetto, cuore organizzativo della questura, è sceso dai 53 addetti del 2024 agli attuali 46. Ancora più marcata la riduzione dell’ufficio tecnico logistico, che in due anni è passato da 10 a cinque operatori. Ma il dato più preoccupante, secondo il Siulp, riguarda l’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico. «Nel 2023 – ricorda Angela Bona – gli operatori erano 72, oggi siamo scesi a 61. E se guardiamo più indietro nel tempo, parliamo di un divario enorme: circa cento poliziotti in meno rispetto al passato». Una situazione che ha ricadute dirette sul controllo del territorio, anche perché questo reparto ingloba le volanti, ovvero il controllo del territorio.

«Capita spesso – denuncia la segretaria provinciale – che in una città di oltre 150mila abitanti siano impiegati solo quattro poliziotti per turno. In alcuni casi, per auto guaste o mancanza di personale, c’è addirittura una sola volante in servizio». Secondo il Siulp, non sempre è possibile rispondere a tutte le chiamate dei cittadini. «Quando dobbiamo redigere atti, fare accompagnamenti o piantonamenti – spiega Bona – la macchina repressiva si attiva, ma quella preventiva si ferma. E questo non è accettabile». La sigla di rappresentanza dei lavoratori chiede quindi un cambio di rotta: «Si può parlare di organici adeguati solo se l’ufficio denunce resta sempre aperto, se la sala operativa ha almeno tre addetti e se ci sono tre pattuglie costantemente in strada, sei poliziotti per quadrante. Impensabile? No, basterebbe tornare ai numeri del 2023». Da qui l’appello diretto al prefetto. «Se chiedere 72 addetti all’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico significa esagerare – conclude Angela Bona – allora sì, vogliamo esagerare. È giusto rassicurare i cittadini ed è giusto riconoscere il sacrificio degli agenti, ma è doveroso essere presenti sulle strade per rispondere ai livornesi. Altrimenti significa che, semplicemente, abbiamo vissuto tempi migliori».

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