Livorno, Perini imputato per violenza privata: Elisa Amato e la preside Moretti parti civili
Si sono costituite alla prima udienza: secondo l'accusa il consigliere di Fratelli d'Italia avrebbe fatto pressioni sulla segretaria livornese di Forza Italia per intercedere sulla dirigente scolastica per la remissione di una querela sul "Natale cancellato" alle Bini
LIVORNO. La coordinatrice livornese di Forza Italia Elisa Amato e la preside del comprensivo “Micali” Rita Moretti si sono costituite parti civili contro il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Alessandro Perini, imputato per tentata violenza privata contro l’esponente azzurra e per diffamazione aggravata verso la dirigente scolastica. È quanto emerso l'11 dicembre dopo l’apertura del processo che, come anticipato dal Tirreno, vede coinvolto il politico livornese di 33 anni il quale, a seguito della multa contenuta nel decreto penale di condanna a lui notificato nei mesi scorsi, si è opposto alla decisione del tribunale per ottenere l’apertura del dibattimento.
La vicenda
Tutto nasce da un attacco social alla scuola primaria “Carlo Bini”, un plesso dell’istituto comprensivo diretto proprio da Moretti. Siamo nel dicembre di due anni fa e mancano pochi giorni alle feste natalizie. Dopo aver ricevuto alcune foto dai genitori degli alunni dell’istituto elementare, l’esponente meloniano pubblica un post su Facebook: «In alcune classi – le sue parole, accompagnate dalla foto di un biglietto con su scritto “Auguri di un inverno speciale di pace, amore e gioia” – i bambini sono stati costretti a fare biglietti di auguri per un felice inverno. E così alle “Bini” è stato cancellato il Natale». Ma secondo il tribunale non era vero, perché ciò che all’epoca aveva imputato l’esponente del centrodestra labronico alla dirigente scolastica riguardava un progetto «sulla pace e la tolleranza fra i popoli» che non aveva sostituito le celebrazioni religiose. «Quanto affermato risulta privo di ogni fondamento e getta discredito sul personale del nostro plesso. Le informazioni riportate risultano false, con un’evidente strumentalizzazione che vede coinvolti per primi gli alunni, i docenti e tutto il personale del nostro istituto», fu la risposta di Moretti, che poi in mancanza delle scuse aveva deciso di denunciarlo. Secondo quanto ricostruito dalla procura, dopo la segnalazione all’autorità giudiziaria, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che a ottobre si è anche candidato per le regionali, avrebbe telefonato ad Amato pressandola affinché intercedesse verso la preside per rimettere la querela presentata nei suoi confronti. Per questo è imputato anche per tentata violenza privata. Perini, al Tirreno, ha smentito quanto sostenuto dalla coordinatrice azzurra nella denuncia, spiegando di «essere tranquillo» e di «essersi opposto al decreto penale di condanna» proprio perché non ha «niente da nascondere». «In tribunale chiarirò tutto», le sue parole. Ritiene, quindi, di non aver affatto pressato Amato affinché consigliasse a Moretti di rimettere la querela.
Le prossime udienze
L'11 dicembre, in tribunale, c’erano solo gli avvocati. L’udienza era solamente di smistamento e non è stato sentito alcun testimone. Si tornerà in aula ad aprile, quando il pubblico ministero ascolterà i testi da lui individuati. Nel corso del dibattimento saranno senz’altro sentite sia Amato che Moretti, assistite dall'avvocata Erika Cioni, oltre agli investigatori della polizia giudiziaria che hanno lavorato per ricostruire quanto accaduto.
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