Livorno saluta per l’ultima volta Loris Rispoli: «Ora sei con Liana»
Il funerale al cimitero dei Lupi e all’Andana degli Anelli. Il sindaco Luca Salvetti: «Ora sei in cielo, ti stanno dicendo la verità»
LIVORNO. «Non è facile per la città. Dobbiamo salutare Loris Rispoli qua all’Andana degli Anelli, in questo posto. L’ho incontrato per la prima volta qui mentre abbracciava sua madre. Aveva gli occhi di chi aveva capito tutto, di chi sapeva già tutto. È iniziato un percorso di Loris con la città, un percorso unico, fatto di grande forza, costanza, rabbia e speranza in diversi momenti. È stato un percorso lungo, lunghissimo. La ricerca della verità: Loris è stato il motore principale di questa ricerca di verità e giustizia, lo ha fatto con tutte le sue forze e questo lo ha consumato fino al momento in cui non ce l’ha fatta più».
A parlare, durante il funerale di Loris Rispoli, è il sindaco Luca Salvetti. Nella mattinata di martedì 25 novembre, prima nelle salette del commiato all’esterno del cimitero dei Lupi, poi all’Andana degli Anelli, si è svolto – a cura delle onoranze funebri della Svs di via San Giovanni – l’ultimo saluto al fondatore dell’associazione “140” (il numero delle persone che hanno perso la vita) che raggruppa i familiari delle vittime del Moby Prince, morto sabato 22 novembre a 69 anni. Un uomo che ha dato la vita per cercare di ricostruire ciò che è successo al largo di Livorno la sera del 10 aprile del 1991, in cui ha perso a 29 anni la sorella Liana, commessa della boutique sul traghetto della Navarma diretto a Olbia.
«Gli ultimi anni a causa del suo problema di salute per lui sono stati difficili, complicati, lunghissimi: ho il ricordo – prosegue il primo cittadino – di una camminata durante il Covid, con la città deserta e l’arrivo qua: mi ha riassunto le sue sensazioni lunghe più di 30 anni. Oggi lo ricordiamo qua, perché è giusto farlo qua, con l’idea che lui in questo momento stia parlando con Liana e si stia facendo dire la verità. Livorno però lo avrà sempre con sé ora e per i prossimi 100 anni quando ricorderemo quello che ha saputo, quello che è successo in occasione di questa strage, ma in ogni momento in cui Livorno ricorderà che ha avuto una persona fortissima, un uomo con una grande tempra e un grande carattere che ha saputo sottolineare e raccontare cosa può fare un livornese di fronte all’ingiustizia, al dramma e al dolore. Ciao Loris, sarai sempre con noi».
