Prato, follia sul bus: sale e prende a schiaffi la conducente – La donna trasportata all’ospedale
È successo al capolinea dei Gigli: sul posto la polizia e il personale di Autolinee Toscane
PRATO. Un tavolo urgente per parlare di sicurezza a bordo degli autobus. È quanto chiedono in una lettera Cgil, Cisl e Uil dopo l’ennesima aggressione ai danni di una autista avvenuta domenica 23 novembre sulla linea Prato-Gigli. «Siamo sempre tra incudine e martello: a rimetterci sono sempre gli autisti – dice Paolo Torracchi della Fit Cisl – all’azienda chiediamo più sicurezza sui mezzi e al Commissario che venga riaperto il tavolo tecnico per il protocollo di sicurezza avviato in primavera».
L’aggressione
Nella sera di domenica 23 novembre una giovane autista della linea Prato-Gigli è stata aggredita da un uomo in stato di ubriachezza. Al capolinea dei Gigli, al momento di scendere, l’uomo avrebbe dato in escandescenze insultandola e dandole anche uno schiaffo. Sul posto sono arrivati il personale di Autolinee Toscane e gli agenti di polizia. Limitate le conseguenze fisiche – la conducente è stata portata al pronto soccorso per un controllo – più serie quelle psicologiche. «Ultimamente cose simili si verificano spesso ai danni di colleghe donne e questo è ancora più allarmante perché una soluzione non c’è – racconta Torracchi – tutti i giorni gli autisti devono gestire offese e aggressioni verbali e lo fanno con l’unica arma che hanno, il buon senso. Se riuscissimo per lo meno a creare un protocollo serio come avevamo chiesto e cominciato a predisporre sarebbe già un passo avanti».
La lettera dei sindacati
E proprio a quel protocollo si riferisce la lettera con cui i sindacati confederali chiedono un incontro urgente alla prefettura, al Commissario, alla polizia municipale a i vertici di Autolinee Toscane. Lo scorso 19 maggio i sindacati si incontrano per cominciare a parlare di un protocollo con il quale portare la polizia municipale a bordo degli autobus di linea. Ma nessuno risponde alle lettere inviate prima il 21 maggio e poi il 15 luglio. Dopo quel primo incontro tutto si arena, a causa anche del commissariamento del Comune. «Ci rendiamo conto che il commissariamento permette poco oltre la routine – dice Torracchi – ma se riuscissimo ad avere almeno la Polizia Locale che viene a fare controlli mirati in determinati orari e a determinate fermate, potrebbe funzionare».
L’esempio di Firenze
Un po’ come il “reparto antidegrado” della Municipale fiorentina che da qualche giorno sale su tram e autobus a tutela dei passeggeri e degli autisti. Non solo controlli. I sindacati chiedono che le cabine di guida siano chiuse o comunque protette. «All’azienda chiediamo che vengano chiuse le cabine e che venga attivato su tutti i mezzi il pulsante di emergenza – ribadisce Torracchi – c’è su tutti i mezzi ma non sono tutti collegati alla centrale operativa, che invece non solo può chiamare la polizia ma anche vedere le immagini delle telecamere e sentire quello che viene detto sul mezzo. Con questo protocollo vogliamo chiedere l’attivazione definitiva del pulsante su ogni mezzo, che dovrebbe comunque essere attivato obbligatoriamente dal prossimo gennaio in certe situazioni, usare il cellulare per chiedere aiuto può comportare il peggioramento della situazione».
Il progetto “Sentinel”
Dal canto suo, Autolinee Toscane ha appena introdotto il progetto “Sentinel” con il quale vuole mappare situazioni di degrado e comportamenti di inciviltà che sfuggono ai normali controlli. È un progetto che si rivolge ai conducenti che possono in questo modo segnalare episodi molesti e sgradevoli subiti durante il servizio. «In ogni sede aziendale – si legge in una nota – sono stati affissi appositi qrcode che rimandano a un modulo online di semplice utilizzo, da compilare con informazioni dettagliate sull’evento: chi lo ha subito, dove, su quale mezzo, quando etc. Grazie alle informazioni raccolte in uno specifico database, At sarà in grado di mappare luoghi, linee e situazioni in cui si verificano tali episodi, che saranno analizzati per definire azioni preventive». Le informazioni saranno condivise anche con prefetture e forze dell’ordine.
