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Il caso

Livorno, padre e figlio litigano per i gioielli. Botte e calci: è caos, quattro feriti

di Stefano Taglione
Una volante della polizia di Stato (foto d'archivio)
Una volante della polizia di Stato (foto d'archivio)

Alta tensione in via Athos Mainardi. In ospedale oltre ai genitori e al diciannovenne, anche una quattordicenne

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LIVORNO. Prima gli insulti, poi le botte. Il motivo? Divergenze in famiglia sulla divisione di alcuni gioielli, con la lite partita fra il padre e uno dei figli. Caos poco dopo la mezzanotte di lunedì 22 settembre in un appartamento di via Mainardi, una traversa a fondo chiuso di via Tiberio Scali (zona stazione), dove dopo la chiamata 112 sono intervenute le volanti della polizia di Stato, le pattuglie dei carabinieri e ben tre ambulanze: la prima della Svs di via San Giovanni, poi le altre delle Misericordie di via Verdi e di Vicarello. Una situazione molto concitata nell’abitazione, tanto che gli agenti dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura, diretti dal commissario Gabriele Nasca, hanno avuto bisogno di essere supportati dalle pattuglia dell’Arma, che li hanno raggiunti per riportare la calma. Poi, dalla sala operativa di viale Boccaccio, è partita la chiamata al 118, con l’arrivo dei soccorritori per accompagnare i feriti (quattro) al pronto soccorso.

Cosa sappiamo

Il bilancio è di quattro feriti, nessuno per fortuna in gravi condizioni. In ospedale con la Società volontaria di soccorso una ragazza di 14 anni, probabilmente esterna al nucleo familiare, trovata già all’esterno dell’abitazione con ferite al volto. Poco più tardi (verso l’1,10) i volontari della Misericordia hanno soccorso in ambulanza un ragazzo livornese di 19 anni, il figlio della coppia che abita lì, finito in ospedale e poi seguito da babbo e mamma, anche loro refertati. Il diciannovenne, secondo quanto ricostruito, era dai genitori per ritirare alcuni oggetti, poi la lite con il padre per i gioielli: secondo il figlio erano di sua proprietà, per il babbo invece andavano divisi con i fratelli. Divergenze che poi hanno portato alla scazzottata, coinvolgendo anche la madre del diciannovenne e la quattordicenne.

Le indagini

Essendo le lesioni non gravi, le indagini – da parte della Squadra mobile, diretta dal vicequestore aggiunto Riccardo Signorelli – potranno partire solo dopo le eventuali querele di parte.

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