Livorno, settimana corta e niente più pagella di metà anno: la "riforma" del Vespucci-Colombo
La preside: «La carriera degli studenti non ha più segreti con il registro elettronico». Rimane invariato invece lo scrutinio finale a giugno: quello resterà ancora cartaceo
LIVORNO. Cara pagella di metà quadrimestre, addio. La novità arriva dall’Istituto d’istruzione superiore “Vespucci-Colombo” e vale per tutti i plessi (piazza Vigo, via Chiarini e via San Gaetano). I tempi sono cambiati e la tecnologia è entrata anche a scuola (come nel resto della nostra quotidianità). E in questa direzione un ruolo centrale lo ricoprono i registri elettronici, consentendo ai genitori di poter accedere in qualsiasi momento al portale per consultare il rendimento scolastico dei propri figli. Da qui la decisione: sparisce la pagella di fine gennaio con la scuola che già da quest’anno adotterà il periodo unico. «Abbiamo adottato questo strumento dopo un ragionamento venuto fuori con gli insegnanti – spiega la dirigente scolastica Francesca Barone – . Quando le modalità di registrazione dei voti e delle presenze erano cartacee, aveva un senso consegnare la pagella ai genitori, ma oggi il registro elettronico dice tutto degli studenti».
Ma questo – sottolinea la preside – non significa abbassare la guardia. Anzi. «L’abolizione dei quadrimestri non riduce in alcun modo l’attenzione al percorso degli studenti – evidenzia Barone – . Al contrario il monitoraggio sarà costante e la comunicazione con le famiglie immediata e mirata in caso di necessità».
Così, mentre scompare lo scrutinio di metà anno, rimane invariato quello di giugno, con la valutazione conclusiva di ogni studente. Ma la scomparsa della pagella di metà quadrimestre non è l’unica novità che il nuovo anno scolastico porta con sé al “Vespucci-Colombo”: arriva anche la settimana corta. Non più sei giorni a settimana a scuola, ma cinque. Una scelta per rendere l’istituto più moderno e, di conseguenza, più al passo coi tempi. Infatti, tra le motivazioni c’è la riduzione dei costi e dei consumi energetici degli edifici, in particolare per il riscaldamento e i servizi scolastici. L’attenzione all’ambiente è la caratteristica principale che ha portato a questa novità, anche facendo spostare meno gli studenti: così non solo si risparmia tempo, ma si contribuisce anche ad abbattere l’inquinamento. Tra le altre motivazioni, poi, anche la concessione di più tempo libero ai ragazzi durante il fine settimana, magari per trascorrere più ore con la famiglia, riuscire a organizzare qualcosa insieme quando tutti i componenti del nucleo familiare sono più liberi o, comunque, per portare avanti attività personali, come le competizioni sportive o gli scout, che spesso si svolgono di sabato.
Attenzione rivolta poi anche all’istruzione in senso stretto: con una diversa gestione del fine settimana c’è anche la possibilità, per gli studenti, di pianificare lo studio con una programmazione più regolare dei tempi di lavoro durante la settimana. Ma sia chiaro: a fronte di questa scelta presa dalla scuola, non diminuiranno le ore di lezione, al contrario le giornate scolastiche di studenti e insegnanti diventeranno più lunghe. Il suono della prima campanella è sempre alle otto, mentre quello dell’ultima varia da indirizzo a indirizzo, da giorno a giorno. Si può uscire alle 14, ma per recuperare le ore che non si frequentano il sabato è previsto che in alcuni giorni si vada a casa alle 15,30 o alle 16,30. I genitori sono quindi avvisati che, sebbene gli studenti restino nella propria aula durante il consumo del pasto quando escono dopo le 14, durante la pausa pranzo non è prevista alcuna attività didattica. E la sorveglianza da parte dei docenti e del personale Ata è per forza di cose ridotta, dato che questa fascia oraria non rientra nel tempo scuola.
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