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Bucate le gomme di tre auto in sosta alla Scopaia: «Viti conficcate, poi hanno rubato un motorino»

di Stefano Taglione
Vandalo mentre buca una gomma (foto d'archivio)
Vandalo mentre buca una gomma (foto d'archivio)

La rabbia di un abitante: «Quartiere peggiorato, organizzano pure gare di scooter “truccati”». L’auspicio: «No alle “ronde”, basterebbe una presenza maggiore delle forze dell’ordine»

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LIVORNO. Tre gomme forate in appena dieci giorni, oltre a un motorino rubato sempre a uno di loro. Cresce l’allarme atti vandalici in via della Scopaia, nell’omonimo quartiere livornese, dove nelle ultime ore i residenti hanno denunciato problemi di sicurezza. Viti conficcate nelle gomme secondo quanto scoperto una volta accesi i mezzi parcheggiati lungo la strada.

«Corse di motorini truccati, auto che sfrecciano a velocità sostenuta, rumori continui fino a notte fonda – spiega uno di loro al Tirreno, chiedendo l’anonimato – la situazione è ormai fuori controllo. Ma non si tratta solo di disturbo della quiete pubblica. Si parla di veri e propri episodi di criminalità e vandalismo che minano la sicurezza di chi vive in zona». Il fatto che ha segnato «un punto di non ritorno per me è stato il furto del mio motorino – prosegue l’abitante del rione –. Un gesto che lascia un senso di impotenza, ma che purtroppo non è stato un caso isolato. Nel giro di una sola settimana, tre auto, compresa la mia, hanno subito forature alle gomme. Episodi gravi, che sembrano il frutto di atti deliberati e non di semplici coincidenze».

«Quello che chiedo – prosegue il residente – è una presenza concreta delle forze dell’ordine sul territorio. Pattugliare le strade, anche nelle ore serali e notturne, dovrebbe essere un dovere, non un’eccezione. La sicurezza dei cittadini non può essere sacrificata in nome di equilibri politici o lasciata ai proclami di chi invoca “ronde” o “soldati per strada” solo per fare scena. Noi cittadini abbiamo bisogno di azioni vere, non di slogan. Abbiamo bisogno di sentirci ascoltati, protetti. Chiedo attenzione, prevenzione e, soprattutto, interventi concreti prima che la situazione degeneri ulteriormente. Perché la sicurezza non è un’opinione, è un diritto».

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