Il Tirreno

Livorno

Politica

Movimento 5 Stelle, a Livorno è la fine di un'epoca: fuori dal consiglio comunale Sorgente e Belais

di Martina Trivigno
Movimento 5 Stelle, a Livorno è la fine di un'epoca: fuori dal consiglio comunale Sorgente e Belais<br type="_moz" />

Tra gli eletti del 2014 rimane solo Morini che ha deciso di passare al gruppo misto

4 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. La motivazione ufficiale è quella di «scelte lavorative incompatibili con la prosecuzione dell’impegno istituzionale», ma dietro la decisione di rassegnare le dimissioni della consigliera comunale di Stella Sorgente c’è anche il disagio politico per quel campo largo che a molti grillini proprio non va giù. Non ne fa mistero, invece, l’ormai ex capogruppo del Movimento 5 Stelle, Andrea Morini, che resta in Consiglio, ma gira comunque i tacchi: «Chiederò di passare al gruppo misto per la distanza insanabile che si è venuta a creare con il M5S toscano dopo il sostegno alla candidatura Giani». Lascia anche Francesco Belais e il Movimento si sgretola e perde pezzi dopo la riunione a porte chiuse di martedì sera.

Il quadro

Sorgente e Belais via dall’assemblea cittadina, Morini che resta ma comunque fuori dal M5S: è un terremoto che scuote dalle fondamenta il mondo pentastellato (livornese ma non solo) e che mina nel profondo l’ossatura di quel Movimento 5 Stelle che l’8 giugno 2014 si prese il Comune eleggendo Filippo Nogarin, primo sindaco non di sinistra della storia repubblicana. Cinque anni complicati, con in mezzo il dramma dell’alluvione. Durante i quali Sorgente, Belais e Morini, ognuno con ruoli diversi, sono stati in prima linea: Sorgente vicesindaca (poi candidata a sindaca alle elezioni del 2019); Morini prima portavoce di Nogarin e poi assessore allo Sport, Belais con la delega alla Cultura. Ritrovandosi di nuovo insieme, fianco a fianco, sui banchi del consiglio comunale dopo le amministrative del 2024.

Il nuovo assetto

Ma cosa succederà adesso in Consiglio comunale? Con i due consiglieri che hanno rassegnato le dimissioni, si avvia la procedura di surroga, un atto dovuto e obbligatorio per il Consiglio che deve avvenire entro dieci giorni dalla presentazione delle dimissioni, seguendo l’ordine delle liste e dei candidati non eletti. Il primo nella lista del Movimento 5 Stelle era Andrea Mechi che «per motivi strettamente personali, ha deciso di non accettare la nomina». Così nell’assiste cittadina, al posto di Sorgente e Belais, entreranno Daniele Esposito, eletto consigliere nel 2014 e divenuto presidente del Consiglio comunale dal 2016 al 2019. E poi Lucia Grassi, consigliera dal 2019 al 2024 (con la Sorgente).

La presa di posizione

Facciamo un passo indietro e riavvolgiamo il nastro degli eventi di circa un mese e, per la precisione, torniamo al 7 agosto di quest’anno quando gli iscritti del M5S della Toscana furono chiamati a esprimersi (tramite la piattaforma SkyVote) su come presentarsi alle prossime elezioni regionali. In sostanza da soli o “apparentati” con il Partito Democratico, sostenendo così la candidatura bis di Eugenio Giani alla guida della Regione Toscana. Già in quel caso la presa di posizione pubblica del gruppo consiliare del M5s livornese fu netta: «Meglio soli che mal accompagnati».

«Va dato atto a Giuseppe Conte di avere compreso la forte lacerazione che si è venuta a creare tra gli attivisti e le attiviste toscane sulla candidatura Giani, che ha portato molti gruppi territoriali e, a seguire, il gruppo consiliare di Livorno ad uscire pubblicamente – disse allora Stella Sorgente – . Affinché il M5S si presenti da solo alle elezioni regionali, coerentemente voterò contro il sostegno a Giani». Anche perché il presidente e ora candidato del centrosinistra rappresenta il fulcro delle battaglie contro cui i grillini livornesi hanno concentrato le loro energie. Due su tutte: quella contro l’ospedale nuovo e la Darsena Europa. Tanto che Morini annunciò a nome del gruppo la decisione di autosospendersi in caso di alleanza toscana con il Pd. Alla fine è successo di peggio.

Le ragioni

Certo, nel caso di Sorgente e Belais i motivi professionali c’entrano: Sorgente ha vinto il concorso per dirigente scolastica a Massa, Belais andrà a insegnare italiano all’estero, ma in qualche modo ha influito la cesura rappresentata dalla diversa visione sul fronte regionali.

Morini sente che il M5S non è più “casa”. «Chiederò di passare al gruppo misto per la distanza insanabile che si è venuta a creare con il M5S toscano dopo il sostegno a Giani – conclude – continuando a portare avanti, in Consiglio, il programma elettorale di Valentina Barale, che rappresenterà la bussola politica di qui alla fine del mandato». Insomma è la fine di un’epoca. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Efficienza energetica

Case toscane bocciate sull’energia, sei su dieci non rispettano gli standard – Cosa bisogna fare entro cinque anni

di Francesco Paletti