Il Tirreno

Livorno

L'incidente

Livorno, il tenore Marco Voleri travolto in scooter: «Sono sconvolto, porterò un cero alla Madonna»

di Francesco Turchi

	I due scooter coinvolti e l'artista (foto da Facebook)
I due scooter coinvolti e l'artista (foto da Facebook)

Il direttore artistico del Mascagni Festival tamponato al semaforo di viale Petrarca. Dieci anni un altro brutto incidente

3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. «Porterò un cero alla Madonna, mi sento un miracolato». Stavolta è tutto vero. Lo schianto, il dolore lo choc. Sono molto lontane le risate di quel “pesce d’aprile” di cinque mesi fa, quando al suo (ovviamente falso) annuncio («Lascio la musica, venderò formaggi») , abboccò mezzo mondo della musica.

Marco Voleri ha rischiato la vita in un tardo pomeriggio domenicale di fine agosto. Nella sua città, mentre stava andando ai “Tramonti d’autore” sulla Terrazza, in scena con la regia del Mascagni Festival di cui il tenore è direttore artistico.

Marco, che compirà 50 anni a ottobre, è in sella al suo scooter. Percorre viale Petrarca. Al semaforo davanti all’Esselunga scatta il rosso. Si ferma. Uno sguardo all’orologio: sono le 18,45. «In quel momento mi accorgo che sta arrivando un motorino a tutta velocità. Un missile, avrà fatto cento all’ora». L’impatto è violentissimo. Anche l’altro scooterista è ferito.

«Per fortuna – racconta Voleri dal letto dell’ospedale di Livorno dove è ricoverato – ho la prontezza di afferrare con tutta la forza le manopole e tirare i freni. Altrimenti chissà dove sarei stato sbalzato . È stato terribile. Proprio in quel momento stava passando una pattuglia della guardia di finanza. Sono stati loro a prestarmi i primi soccorsi. Poi è arrivata l’ambulanza della Svs, i soccorritori sono stati bravissimi».

Il direttore artistico del Mascagni Festival viene trasportato all’ospedale di viale Alfieri, «dove mi hanno fatto i primi esami. Oggi (ieri, ndr), mi hanno sottoposto ad ulteriori accertamenti, sto aspettando l’esito. Forse nell’impatto ho riportato alcune fratture. Ma sono vivo, sono qui che le sto raccontando ciò che mi è successo, e questo – vista la violenza dell’incidente – era tutt’altro che scontato».

Voleri rivede la scena nella sua mente, rivive quei momenti terribili e rivolge un pensiero a chi l’ha soccorso: «Ho visto mani che aiutano, volti che si preoccupano, sguardi che non lasciano soli. La vita a volte inciampa, cade, si sbuccia. Ma resta vita. E vale sempre la pena di tenerla stretta. Grazie di cuore a tutti per l’affetto, i messaggi e la vicinanza: fanno più effetto di qualsiasi medicina».

Poi sul volto si stampa un sorriso beffardo. La mente corre indietro nel tempo e “pesca” dai cassetti della memoria una coincidenza che lega due disavventure. Anno 2015, anche in quel caso il mese era agosto. Festival Pucciniano a Torre del Lago.

Il pubblico sente un tonfo, forte. I più attenti vedono il movimento repentino del trono al vertice della scena, sentito il rumore e notato un attimo di smarrimento negli sguardi dei cantanti e degli attori sul palco. Dietro di loro, ferito con una vertebra rotta c’è proprio Marco Voleri, che veste i panni dell’Imperatore Altoum, il padre della principessa Turandot nell’opera pucciniana.

Un volo di circa due metri e mezzo, causato dal cedimento della piattaforma del trono, per il conosciutissimo artista: «Effettivamente agosto non è il mio mese fortunato», ammette Voleri. Che però vuole guardare avanti, nella speranza di poter riprendere in mano l’agenda dei suoi impegni, «magari non in maniera operativa, ma ai prossimi appuntamenti vorrei esserci. Abbiamo ancora quattro eventi agli Hangar Creativi e poi l’Amico Fritz al Teatro Goldoni (12 e 13 settembre, ndr) . Proverò ad essere presente, anche se ovviamente dipende dall’esito degli accertamenti che sto facendo. Di sicuro mi aspetta un periodo di convalescenza non breve, perché la botta è stata fortissima. Vediamo se ci sono fratture».

Tuttavia il bicchiere rimane mezzo pieno: «Dopo uno schianto del genere (i rilievi sono stati poi effettuati dagli agenti della polizia municipale, ndr), è un miracolo essere qui a raccontarlo. Poi se ce la facessi a tornare in tempi brevi a seguire il “mio” Festival ne sarei ovviamente felicissimo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
L'intervista

Estate 2025 in Toscana e la crisi delle spiagge, il direttore dell’Agenzia regionale: «Ecco come salveremo il nostro turismo»

di Federico Lazzotti