Il Tirreno

Livorno

Colpo di scena

Livorno, svolta dopo il tentato omicidio di via Gobetti. Il marito scagiona l'ex: «Mi ha accoltellato una sua amica»

di Stefano Taglione
Due volanti della polizia di Stato (foto d'archivio)
Due volanti della polizia di Stato (foto d'archivio)

La cinquantenne, dopo la testimonianza, ha lasciato il carcere ed è libera. La donna sarebbe intervenuta in sua difesa durante una lite in strada

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LIVORNO. «Non è stata Cinzia ad accoltellarmi, ma una sua amica». Colpo di scena dopo il tentato omicidio di via Gobetti: Cinzia Caponera, la cinquantenne livornese accusata di aver pugnalato all’addome il marito tunisino Ouissem Krimi con cui è in fase di separazione, ha da poche ore lasciato il carcere femminile “Don Bosco” di Pisa, dove era reclusa in regime di custodia cautelare (per il pericolo di fuga e di inquinamento delle prove) dalla tarda serata di sabato 23 agosto, quando dopo aver confessato il reato (che non avrebbe mai commesso) era stata arrestata in flagranza dalla polizia di Stato. Una confessione, tuttavia, resa agli inquirenti solo per “coprire” le presunte responsabilità dell’amica che da tempo le stava dando ospitalità in casa, la persona che l’avrebbe difesa dopo che il compagno (solo di fatto, perché la relazione sentimentale era finita) e padre dei suoi due figli era arrivato sotto l’abitazione con intenzioni, secondo quanto ricostruito, tutt’altro che pacifiche, visto che nel giro di pochi minuti dopo che lei era scesa per cercare di calmarlo i due si erano messi a discutere animatamente. Gelosia, stando a una prima ricostruzione, il motivo della lite. È stato direttamente Krimi, dal letto dell’ospedale, a spiegare agli investigatori cosa sarebbe successo per strada nel rione di Corea. L’uomo, 50 anni, è stato operato e sta tutto sommato bene: non è più ricoverato in gravi condizioni.

La ricostruzione

Ieri mattina in carcere si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto e la donna, difesa dall’avvocata Angie De Santi Simonini, ha confermato in parte quanto sostenuto dal marito sulle presunte responsabilità in merito all’accoltellamento, evidenziando che l’uomo, verso di lei, poco prima avrebbe tenuto un comportamento minaccioso e aggressivo. E aggiungendo di sentirsi perseguitata. Per questo l’amica, scesa di casa brandendo in mano un coltello, preoccupata per come la situazione sarebbe potuta degenerare e quindi per l’incolumità di Cinzia avrebbe cercato di spaventarlo e allontanarlo, fino a quando (non intenzionalmente, almeno secondo Caponera) l’avrebbe colpito con una coltellata all’addome. Poi i soccorsi, con l’arrivo sul posto dell’automedica dell’Asl Toscana nord ovest, con a bordo il medico e l’infermiere del 118, e i volontari della Croce rossa italiana, che hanno accompagnato Krimi al pronto soccorso di viale Vittorio Alfieri in gravi condizioni. In ospedale, la notte stessa, il cinquantenne è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, concluso con successo, motivo per il quale è fuori pericolo ed è stato poi ascoltato dagli investigatori della Squadra mobile della questura, coordinati dal vicequestore aggiunto Riccardo Signorelli. A loro, il cittadino nordafricano, ha raccontato come si sarebbero svolti i fatti, smentendo la confessione della moglie e addossando tutte le responsabilità all’amica che la stava ospitando, sulla quale adesso si stanno chiaramente indirizzando tutti gli accertamenti degli inquirenti.

Caponera è libera

È stata la pubblico ministero Antonella Tenerani, alla fine dell’udienza di convalida dell’arresto, a esporre al giudice per le indagini preliminari le nuove prove raccolte dai poliziotti, ai quali sono stati delegati gli ulteriori e doverosi accertamenti in merito alla vicenda, iniziata con l’arresto messo a segno dai colleghi della Squadra volante, diretti dal commissario capo Gabriele Nasca. Per questo il giudice, valutando i nuovi atti su cui poggia l’inchiesta aperta per l’ipotesi di reato di tentato omicidio, ha disposto la scarcerazione di Caponera, che è quindi tornata a Livorno senza alcuna misura cautelare a suo carico. L’amica, chiaramente, fino a questo momento era estranea all’inchiesta, ora però – a meno di ulteriori colpi di scena – sarà iscritta nel registro degli indagati. Avrebbe agito a difesa di Caponera, non con l’intenzione di colpire Krimi secondo quanto spiegato dalla stessa cinquantenne ai magistrati, ma per cercare allontanarlo perché era in ansia per l’incolumità di Cinzia. Ma è chiaro che adesso tutta la vicenda dovrà essere analizzata nel dettaglio dai poliziotti, che dovranno ricostruire con estrema precisione, minuto dopo minuto, ciò che è accaduto sabato scorso in via Gobetti, sotto casa della donna.

Il quadro investigativo

Va da sé che, se il nuovo quadro investigativo dovesse essere confermato, Caponera non sarà più accusata del gravissimo reato di tentato omicidio. Inizialmente, i poliziotti, l’avevano arrestato per questo proprio perché aveva confessato. Ora, dato che non sarebbe stata lei ad accoltellare il marito, le esigenze cautelari di inquinamento delle prove e pericolo di fuga non sussistono più. Al momento – è quanto sta emergendo – non sarebbero stati presi provvedimenti nei confronti dell’amica, che resta in libertà in attesa, naturalmente, che vengano ultimati tutti gli accertamenti su un caso che, nei giorni scorsi, ha sconvolto il rione di Corea e tutta Livorno. 

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