Il Tirreno

Livorno

Il lutto

Livorno, addio a Mauro “Yuri” Sammuri: «Era una delle colonne di Shangai»

di Martina Trivigno

	Mauro “Yuri” Sammuri aveva 81 anni
Mauro “Yuri” Sammuri aveva 81 anni

Portuale in pensione ed ex vogatore, è morto a 81 anni. Il ricordo degli amici

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LIVORNO. Il sorriso e l’energia di Mauro Sammuri, per gli amici Yuri, già mancano a Shangai. Sono trascorse soltanto poche ore dalla morte del portuale in pensione ed ex vogatore – che aveva 81 anni – ma il vuoto è già incolmabile per chiunque l’abbia conosciuto. Ieri in moltissimi si sono presentati alla camera ardente allestita al cimitero dei Lupi per abbracciare la moglie Andrea Necasova e i figli Luca e Daniele.

Sammuri ha iniziato a lavorare presto come portuale e il porto era un po’ la sua seconda casa condivisa insieme a quei colleghi che, prima di tutto, erano degli amici. Aveva poi una grande passione per le gare remiere – ricorda chi con lui ha condiviso momenti di vita– e in passato era stato a sua volta un vogatore, nei portuali e anche nel Pontino San Marco.

«Shangai perde uno dei suoi “personaggi”, quelle che a Livorno si chiamano “figure”: il “Sammuri”, come lo chiamavano tutti e che era il suo cognome – ricorda “Noi Livorno”, associazione culturale sportiva con un occhio rivolto ai problemi della città, dal commercio alla sicurezza – . Proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) su Rai Uno è andato in onda il promo della fiction “Quelli del rione Sanità”, orgoglio di Napoli e ispirazione di molte commedie e opere cinematografiche. Livorno non è Napoli e non ha nei suoi quartieri la visibilità che può avere la metropoli partenopea, ma ha un quartiere che ha dato alla luce persone vere e personaggi soprattutto dello sport. Shangai non ha un Eduardo De Filippo che ci ha scritto una commedia, non ha avuto registi famosi che ci hanno fatto film, ma ha una storia di gente perbene, di operai, di case dalle porte aperte, di donne a veglia giù nei cortili, di sacro e profano con il circolo di partito e la chiesa, di miseria portata con dignità e lavoro. “Noi Livorno”, nel suo piccolo, ha raccontato un pezzo della storia di questo quartiere, amato e “odiato” dai livornesi, fermando nel tempo persone e personaggi. Lo ha fatto con il docufilm “Gli amici di Shangai”. Oggi quel documentario lo dedichiamo al “Sammuri”, per sempre uno di noi».


 

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