Livorno piange Maria Grazia Ghezzani, memoria storica della chiesa di Sant'Agostino
Aveva 85 anni e per 40 ha insegnato alle elementari Brin e Albertelli. Il nipote Giovanni: «Ha sempre buttato il cuore oltre l'ostacolo»
LIVORNO. Per 40 anni è stata maestra elementare fra le Brin e le Albertelli, diventando ben presto un punto di riferimento per tutto il corpo docente, oltre che per i bambini e per i loro genitori. Livorno piange Maria Grazia Ghezzani, 85 anni, insegnante e memoria storica della chiesa di Sant’Agostino di piazza Aldo Moro, dove il 18 agosto alle 15,30 a cura delle onoranze funebri della Misericordia di via Verdi si terrà l’ultimo saluto. «Era profondamente devota – così la ricorda il nipote Giovanni Guglielmi – e proprio la fede le ha dato la forza di combattere a testa alta la malattia della quale da molto tempo soffriva. È andata avanti a ogni costo, è stata un esempio per tutti». Maria Grazia non era sposata e non aveva figli. Oltre al nipote Giovanni, lascia la sorella Giovanna, il cognato Luigi e la nipote Angela. Abitava da sola in piazza Aldo Moro, dov’è deceduta.
«Ha visto nascere la parrocchia di Sant’Agostino dalla piccola chiesa che era, a quella che è adesso – prosegue il familiare – e per anni ha insegnato come catechista. Generazioni di ragazzi la ricordano, è andata in pensione all’inizio degli anni Duemila. Ha sempre insegnato in queste due scuole statali, tranne una parentesi iniziali in un altro istituto privato». Guglielmi ha un bellissimo ricordo della zia. D’estate, infatti, di fatto si trasferiva a casa sua. «Non era semplicemente una “zia”, per me era la zia – le sue parole – e avevamo un rapporto davvero splendido. Da lei mi sentivo coccolato, a volte viziato, ma direi soprattutto educato. Ci univa un affetto smisurato: avevamo costanti appuntamento telefonici, ovviamente la andavo a trovare molto spesso, soprattutto nell’ultimo periodo in cui le condizioni di salute si erano aggravate e non riusciva più a camminare. Nonostante la disabilità, dato che ha sofferto di artrite reumatoide e di artrosi deformante, ha sempre buttato il cuore oltre l’ostacolo, come si dice in questi casi, resistendo a qualsiasi costo. La fede le ha dato la forza, è stata per tutti noi un grande insegnamento».