Livorno, rischia di morire in casa per una sigaretta accesa - Chi è e chi lo ha salvato
Il camionista Roberto Laurora ricoverato in ospedale dopo aver respirato molto fumo. Una vicina, volontaria Svs, gli ha urlato: “Se mi senti, scendi!”. La ricostruzione
LIVORNO. Ha rischiato di morire dopo essersi addormentato con la sigaretta rimasta accesa. È salvo, ma grave in ospedale, un autotrasportatore livornese di 54 anni. Roberto Laurora, molto conosciuto in città, era all’interno del suo appartamento al civico 115 di via San Carlo, in centro, quando poco prima delle 11 di lunedì 11 agosto la cenere incandescente ha attaccato parte degli arredi provocando un vero e proprio rogo, che presto ha invaso la stanza dove si trovava. «Dall’esterno – raccontano alcuni testimoni – vedevamo le fiamme vive fuoriuscire dalle finestre. Abbiamo avuto tutti tanta paura». Lui si è svegliato, ha iniziato a urlare “Aiuto, aiuto”, grida ben udibili anche dalla strada, poi nonostante il fumo inalato ha trovato la forza di scappare e farsi tre piani di scale a piedi. Prima di essere soccorso dalle ambulanze e portato d’urgenza all’ospedale.
I soccorsi
A dare l’allarme per prima è stata una volontaria della Svs di via San Giovanni, Claudia Bartolozzi, che abita accanto a Laurora. Lo ha sentito gridare e non si è girata dall’altra parte, decidendo di agire in prima persona. «Ho subito chiamato la centrale operativa, bisognava fare presto: il mio timore più grande era che in qualche appartamento di quello stabile ci fosse una bombola a gpl». Poi sono arrivati i soccorsi, coordinati dalla centrale operativa del 118 che ha diramato la maxi-emergenza provinciale, facendo intervenire un’ambulanza della Società volontaria di soccorso, un secondo mezzo di emergenza con a bordo il medico del 118 della Misericordia di via Verdi, l’automedica dell’Asl Toscana nord ovest con il dottore e l’infermiere, oltre naturalmente ai vigili del fuoco che con grande rapidità sono entrati nello stabile domando il rogo, i carabinieri per le indagini e, in supporto dei militari dell’Arma, la polizia municipale che ha chiuso provvisoriamente la strada per consentire a tutti di svolgere al meglio il proprio lavoro. Laurora, secondo una prima ricostruzione, oltre ad avere una piccola ustione su una mano aveva respirato parecchio fumo. Non è per fortuna in pericolo di vita. Le sue condizioni di salute restano comunque gravi e rimarrà in osservazione quantomeno per le prossime ore nella terapia subintensiva del pronto soccorso.
La testimonianza
Bartolozzi, storica volontaria della Svs e apprezzatissima nell’associazione di via San Giovanni, è stata decisiva affinché Laurora uscisse dal condominio sulle sue gambe. Gli ha dato la forza per non mollare, visto che comprensibilmente in quel momento oltre che stordito dall’inalazione del fumo il cinquantaquattrenne poteva essere in preda al panico. Dalla strada, infatti, lo ha esortato a scappare. «Io abito nell’edificio accanto, al piano rialzato – spiega – quindi per capire cosa stessa succedendo ho fatto prima a uscire per strada e guardare all’insù. Da sotto vedevo le fiamme vive, addirittura si erano estese alla finestra accanto a causa del forte vento che stava imperversando in quel momento. Sentivo questa persona urlare “Aiuto, aiuto”, quindi gli ho gridato diverse volte “Se mi senti, scendi!”. Poi, per fortuna, ho visto che è riuscito a scappare. Quando è sceso, e lo so perché l’ho visto lasciare l’ingresso del condominio, era arrivata l’ambulanza ed è stato soccorso». Bartolozzi, nel frattempo, aveva di fatto agevolato l’evacuazione temporanea di tutto l’immobile, dato che alcune persone affacciate erano indecise sul da farsi. «Poi sono scese tutte – racconta – e ci siamo radunati in via dei Carrozzieri, là vicino, dato che i vigili del fuoco, straordinari come al solito, avevano chiuso la strada e stavano operando nell’appartamento andato in fiamme. Fra le persone fuggite ricordo perfettamente una madre con due bambini, mentre la casa sotto quella andata a fuoco era vuota perché di una negoziante in questo momento in ferie. Speriamo che non abbia subìto danni». Le fiamme avrebbero attaccato anche il pianerottolo, ma per fortuna oltre a Laurora non vi sono registrati feriti. «I soccorsi sono arrivati in un lampo – scrive invece su Facebook un’altra vicina di casa, Mila Frivoli – e ringrazio di cuore tutti per il lavoro eccellente che hanno svolto. Un pensiero alla famiglia e un augurio per la persona ferita». I vigili del fuoco, nel loro lavoro di bonifica, sono rimasti in via San Carlo ben oltre le 14.
Condominio agibile
Il palazzo, fortunatamente, non ha subito danni importanti ed è stato dichiarato agibile. I pompieri hanno infatti lavorato a lungo per comprendere al meglio la situazione, verificando la tenuta dello stabile, in costante contatto con la polizia municipale e i carabinieri. Non è stato necessario interessare la protezione civile comunale, comunque sempre rimasta in allarme dopo la notizia dell’incendio. Nessuno, insomma, è rimasto sfollato e tutti sono rientrati a casa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA