Livorno, evade dai domiciliari e insulta i carabinieri: è in carcere
Accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale, il giudice per le indagini preliminari ha confermato la detenzione in regime di custodia cautelare alle Sughere
LIVORNO. Era evaso dagli arresti domiciliari. La notte fra il 12 e il 13 agosto i carabinieri hanno arrestato un quarantenne sorpreso a violare le prescrizioni imposte dal tribunale. La persona, già sottoposta alla misura cautelare con braccialetto elettronico dalla fine di luglio per reati di violenza anche in ambito domestico – motivo per il quale, per preservare la vittima, Il Tirreno omette il nome dell’indagato – «aveva già mostrato insofferenza alle regole. L’attuale regime era infatti un aggravamento di una misura precedente», spiegano in una nota i militari della Compagnia di Livorno.
Secondo quanto ricostruito in serata l’uomo, in evidente stato di agitazione, «avrebbe tranciato il braccialetto elettronico e lasciato la propria abitazione per avvicinarsi alla casa della persona offesa. L’intervento rapido di una pattuglia dei carabinieri ha permesso di individuarlo e bloccarlo prima che raggiungesse la destinazione. Durante le procedure di arresto l’uomo avrebbe mantenuto un atteggiamento ostile, con insulti e resistenza passiva, ostacolando le operazioni di identificazione. Oltre all’accusa di evasione, i militari hanno quindi avviato accertamenti anche per il reato di resistenza a pubblico ufficiale», riepilogano dal comando provinciale dell’Arma di viale Fabbricotti. Su disposizione dell’autorità giudiziaria è stato quindi trasferito in carcere, poi il giudice per le indagini preliminari al termine dell’udienza di convalida ha dato l’ok alla reclusione nel penitenziario delle Sughere, sempre in regime di custodia cautelare.
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