Addio a Francesca, morta nel sonno: il dramma nella sua casa a Livorno
Aveva 61 anni e abitava in via Mimbelli, a San Jacopo. Il ricordo del fratello: «Era speciale, una persona autentica»
LIVORNO. Tutte le mattine, fino agli anni scorsi, chiunque la poteva vedere insieme a babbo Giuseppe, colonnello in congedo scomparso da qualche anno, leggere ad alta voce Il Tirreno alla Baracchina rossa e alla Baracchina bianca, mentre faceva colazione con suo padre. Ma anche sull’autobus, il mezzo con cui si spostava quotidianamente dalla sua casa di San Jacopo, in via Francesco Mimbelli.
È lutto in tutta la città per la morte di Francesca Ceccotti, «una parte della Livorno che non c’è più», come la ricorda amorevolmente la cugina avvocata Mariangela Ceccotti. Sessantuno anni che aveva festeggiato appena un mese fa, ha perso la vita nel sonno. A rendersene conto, dopo aver aperto come ogni mattina la serranda della sua camera da letto, il fratello gemello Carlo, che rientrato dopo oltre 35 anni di lavoro nell’alta moda da Berlino, in Germania, dalla morte del padre militare, ogni giorno, assisteva con grande amore e nel migliore dei modi l’amata sorella nata insieme a lui. Purtroppo, all’arrivo dei soccorritori della Svs di via San Giovanni e del medico e dell’infermiere del 118 a bordo dell’automedica dell’Asl Toscana nord ovest, per Francesca non c’era più niente da fare.
«Francesca aveva una solidarietà incredibile e una voglia di vivere enorme, era innamorata della vita - così la ricorda la cugina Mariangela -. Tutti le volevano veramente un gran bene, lei rappresenta una parte di Livorno, ha vissuto la città in tutto e per tutto: la girava a piedi con mio zio Giuseppe, che la portava al mercato, ai Bagni Pancaldi o sull’autobus. Non c’era autista dei pullman che non la conoscesse. Dopo la morte del padre ha trascorso i suoi ultimi anni di vita in maniera decorosa, curata dal fratello Carlo, che è tornato appositamente a Livorno, dato che abitava a Berlino. Ha vissuto per lei, rinunciando alla sua vita in Germania, un grande esempio per tutti mio cugino».
Carlo, infatti, aveva lasciato la nostra città nel 1988. Ha lavorato per oltre 35 anni nella capitale tedesca, nell’ultimo periodo nel mondo dell’alta moda e del lusso. Ma quando suo padre è mancato non ci ha pensato un secondo, tornando a Livorno per accudire sua sorella, con la quale il rapporto a distanza non si era ovviamente mai interrotto. «Francesca - spiega il fratello - era una persona buona, autentica, molto espansiva e generosa. In questi ultimi anni ho cercato di dare il massimo per lei e spero di esserci riuscito, anche se avrei voluto darle di più. Negli ultimi giorni non stava bene, aveva una febbre virale, ho contattato pure la guardia medica e mi è stato detto di proseguire la terapia. Non mi sarei mai aspettato questo epilogo, un fulmine a ciel sereno, siamo tutti sconvolti per quanto accaduto». Anche i vicini di casa, appresa la notizia, si sono uniti al dolore dei familiari circondando Carlo di affetto. L’ultimo saluto si terrà oggi pomeriggio, alle 15,30, al cimitero della Misericordia, a cura delle onoranze funebri della stessa confraternita di via Verdi. Al camposanto, infatti, ci sarà una benedizione. Le tante persone che nel corso di questi anni, a Livorno, l’hanno conosciuta potranno così tributarle l’ultimo saluto.
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