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Livorno, un’altra notte di follia in Venezia: cartello stradale lanciato nei fossi – Video

di Martina Trivigno

	Un momento in cui i giovani camminano in via Borra: uno di loro ha il cartello in mano
Un momento in cui i giovani camminano in via Borra: uno di loro ha il cartello in mano

Gruppo di giovani in via Borra tra fischi e grida mentre uno brandisce il palo

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LIVORNO. Nel video si vede un gruppo formato da una decina di ragazzi, uno di loro porta un cartello stradale che indica l’attraversamento pedonale (preso chissà dove) appoggiato su una spalla. Gli altri del gruppo urlano, lo incitano, fischiano e immortalano tutto con il telefono.

È notte fonda (quella tra sabato scorso e ieri, domenica 27 luglio) quando va in scena un nuovo (l’ennesimo) atto della malamovida in Venezia. I giovani sono in via Borra, stanno camminando, quando il ragazzo con il cartello lo sbatte con violenza contro l’asfalto, poi accenna un balletto, mentre i cori si fanno più insistenti. Ma lui non si ferma: prosegue e con quello stesso cartello colpisce con forza i cassonetti della spazzatura. Il gruppo avanza verso il ponte e il ragazzo fa un paio di piroette prima di lanciare il cartello dritto nei fossi. Risate, schiamazzi. Uno del gruppo si butta a terra tanto è forte per lui l’ilarità del momento. «L’ha buttato di sotto», dice un altro, dando una pacca sulla spalla all’amico. Poi si affacciano al parapetto per vedere dove sia andato a finire. Qui il video si interrompe ma non si ferma il dibattito in città sulla malamovida.

Prima via Cambini poi, con l’arrivo dell’estate, Banditella e Venezia. La musica è sempre la stessa: frotte di ragazzini urlanti o in giro su scooter smarmittanti con poca pace dei residenti. E poi, liti e risse notturne tra Mazzini e Borgo che, per non meglio precisati motivi, tengono sotto scacco i palazzi per ore, soprattutto ora che le finestre sono aperte per trovare un po’ di refrigerio dalla calura estiva. E quando la movida diventa mala scattano gli esposti e, dall’altra parte, i protocolli per metterci una toppa. Ormai succede ciclicamente e così è anche quest’anno. Anche in Venezia dove è tornato il vociare per strada fino a tarda notte.

Nelle chat e sul web girano una serie di filmati che registrano cori da stadio sotto le finestre da parte di ragazzi che si trattengono fuori fin quasi alla mattina. Il tutto con amarezza dei residenti, che vorrebbero maggiore quiete dopo una certa ora. Adesso si aggiunge l’episodio del lancio del cartello stradale nei fossi: l’estate è ancora lunga e chi vive lì spera che arrivino al più presto dei provvedimenti a tutela della quiete pubblica.


 

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