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Livorno, morto nell'incidente in via Da Vinci: si indaga sulla velocità, ancora gravissima la moglie della vittima


	I mezzi coinvolti nell'incidente in via Leonardo Da Vinci a Livorno
I mezzi coinvolti nell'incidente in via Leonardo Da Vinci a Livorno

L’automobilista denunciato per omicidio stradale e lesioni. La salma di Peluso è all’obitorio dei Lupi dove sarà effettuata l’autopsia disposta dal magistrato

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LIVORNO. È accusato di omicidio stradale e lesioni gravissime, con le aggravanti di guida in stato d’ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Per il 48enne di Pisa che, secondo quanto ricostruito fino a ora, avrebbe travolto con l’auto lo scooter di Fabio Peluso e Barbara Iervasi, è scattata la denuncia a piede libero. La salma di Peluso, invece, per adesso resta ai Lupi in attesa dell’autopsia, mentre la moglie è ancora ricoverata in Rianimazione, in condizioni gravissime, vegliata dal figlio diciannovenne della coppia.

L’incidente

Martedì, lo ricordiamo, c’è stato un gravissimo incidente in via Leonardo da Vinci. Erano circa le 22,20 quando, all’altezza dell’azienda Grandi Molini, si sono scontrati un’auto e uno scooter. La prima si è cappottata, il secondo è volato in avanti di svariati metri. Disarcionati dall’impatto, i due scooteristi sono stati sbalzati violentemente a terra. Alla guida c’era il 57enne addetto della coop San Benedetto Fabio Peluso, morto poco dopo, nonostante i numerosi tentativi di rianimazione effettuati dai volontari del 118 arrivati in zona insieme al medico. Seduta dietro c’era la moglie, ferita gravemente. La donna è ricoverata in Rianimazione da allora. È stata operata e fino a ieri pomeriggio non era ancora fuori pericolo. Le sue condizioni, insomma, rimangono critiche.

La ricostruzione

Dei rilievi e di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente si sono occupati gli agenti della polizia municipale di Livorno che hanno anche la delega dal sostituto procuratore Massimo Mannucci – titolare del fascicolo – per portare avanti le indagini e per attuare gli atti di polizia giudiziaria tramite il coordinamento della Procura. Secondo una prima ricostruzione, resa possibile agli investigatori grazie alla raccolta di alcune testimonianze in loco, durante un tentativo di sorpasso l’auto avrebbe urtato il bauletto posteriore dello scooter per poi cappottarsi. La strada, d’altra parte, la notte dell’incidente era ricoperta di detriti per diversi metri.

Le indagini

Macchina e motorino sono stati portati via dal carro attrezzi e sottoposti a sequestro. In tutto questo la municipale ha acquisito i video delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Gli apparecchi aiuteranno a definire in modo compiuto la dinamica dello scontro e anche a farsi un’idea sulla velocità tenuta dall’automobilista, che a quanto sembra sarebbe stata piuttosto sostenuta. La salma di Fabio Peluso è stata trasportata all’obitorio dei Lupi dove, su disposizione del magistrato, sarà effettuata l’autopsia per chiarire le esatte cause della morte.

Alcol test

L’uomo che si trovava alla guida dell’auto invece, poco dopo l’incidente, è stato sottoposto al pre test alcolico. Un esame, questo, funzionale a verificare l’eventuale presenza di alcol nel respiro il cui esito viene poi normalmente sottoposto a verifica tramite l’alcol test. Il pre test sul 48enne, comunque, ha dato esito positivo. Dopodiché l’uomo è stato sottoposto ad altri esami in ospedale i quali hanno mostrato la presenza di un tasso alcolemico di 1, 7 g/l (il limite di legge è 0, 5) e tracce di cocaina.

La denuncia

Il 48enne che guidava la Fiat Panda – a cui è stata ritirata la patente – è stato quindi denunciato a piede libero dalla municipale per omicidio stradale e per lesioni gravissime, con le aggravanti della guida in stato d’ebbrezza e sotto l’effetto di droga. Non è scattato l’arresto perché gli esami sono stati effettuati in un secondo momento (in ospedale, appunto).

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